LATINA- Il civismo è, sempre comunque ed ovunque, una sconfitta della Politica. Quando una classe dirigente non è in grado di formare leadership all’altezza di governare una città come la nostra, è allora che entra in scena la società civile.
Cosa ha evidenziato la vittoria di Damiano Coletta, cinque anni fa? La crisi trasversale di una classe politica screditata e (in) credibile agli occhi degli elettori: il centrodestra usciva dalla seconda congiura interna con annesso commissariamento; il Partito Democratico da una parte fu vittima di lotte intestine al gruppo dirigente, dall’altra assistette impreparato all’esodo di gran parte del suo elettorato tradizionale verso Lbc.
Voglio dire, se i partiti funzionassero e facessero ciò che gli è costituzionalmente proprio i civici, semplicemente, non esisterebbero.
Pare che il centrodestra abbia sondato una lista infinita di papabili nel mondo dell’imprenditoria e delle professioni. Personaggi di prima grandezza che, nell’ambito delle loro diverse attività, hanno fatto bene. Qualcuno, tuttavia, s’è chiesto: avranno la capacità politica per governare una città? Una domanda retorica, dal momento che si parla appunto di personalità che mai hanno svolto militanza politica. Domanda: ricercare esperienza politica in un uomo o donna della società civile sarebbe come cercare del ghiaccio in un deserto, non vi pare? Poi, si potrebbe obiettare che per fare il Sindaco occorra assai più competenza amministrativa che politica, laddove l’indirizzo politico lo esprime il Consiglio Comunale come diretta emanazione della volontà popolare.
Siamo il paese in cui al Sindaco di Crema hanno spedito un avviso di garanzia perché un bimbo s’è leggermente ferito a scuola: come pretendere, quindi, che un imprenditore o professionista affermato lasci la propria attività rischiando di avere guai con la giustizia ed il tutto per uno stipendio non propriamente elevato?
La Lega ha avuto il coraggio di avanzare la candidatura di Giovanna Miele. Ho seguito la Consigliera in questi anni: ha fatto bene l’opposizione – con classe e non sguaiatamente- ed è del tutto priva di compromissioni con stagioni passate che non vorremmo rivivere, per carità di patria.
In un certo senso il nome della Miele può essere considerato civico: ha lasciato in tempi non sospetti Forza Italia, dando vita ad un movimento distante dai partiti. Nello stesso tempo, però, ha maturato esperienza amministrativa e sa come funziona la macchina comunale per averla vissuta in questi cinque anni di consiliatura. Fra tutte le ipotesi, alcune delle quali fantasmagoriche, altre ancora degne di un film di Dario Argento, sembra essere la più credibile.
Consiglierei al centrodestra di lasciar perdere la lista dei candidati che non ci sono e di concentrarsi su quel che c’è. Possibilmente scegliendo un nome non compromesso con logiche perverse del passato. Meglio ancora, nel mentre una certa sinistra crede di affrontare la parità di genere e la questione femminile storpiando la lingua italiana ( Sindaca, Assessora ed altre amenità), indicando il nome di una Donna che, in caso fosse eletta, sarebbe il primo Sindaco Donna della storia di Latina.
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