“Il professore e il pazzo” entusiasma e attrae lo spettatore per il suo fascino e la sua forza coinvolgente

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Titolo: Il professore e il pazzo

Titolo originale: The Professor and the Madman

Regia:  P. B. Shemran pseudonimo di Farhad Safinia

Soggetto: Simon Winchester (dal suo libro L’assassino più colto del mondo, 1988)

Sceneggiatura: Todd Komarnicki, P.B. Shemram, John Boorman

Musiche: Bear McCreary

Produzione Paese: Irlanda, 2019

Cast: Mel Gibson, Sean Penn, Natalie Dormer, Jennifer Ehle, Eddie Marsan, Stephen Dillane, Joan Gruffudd, Steve Coogan, Laurence Fox, Stephen Dillane, Anthony Andrews, Lars Brygmann, Jeremy Irvine, […]

La sceneggiatura del film Il professore e il pazzo è stata tratta dal saggio L’assassino più colto del mondo (The Surgeon of Crowthorne, 1998) di Simon Winchester in cui si narra la storia vera del professore James Murray (Mel Gibson), il quale nel 1872 iniziò a lavorare alla prima edizione dell’Oxford English Dictionary dove bisognava riportare tutte le parole inglesi. Era da circa quindici anni che i professori di Oxford stavano cercando di compilare il dizionario e per questo manifestarono profondo scetticismo quando l’operazione venne assegnata a Murray, il quale però li convinse avanzando l’idea geniale di coinvolgere tutti i cittadini inglesi invitandoli ad inviare per posta le parole che usavano o leggevano nei libri: Chiederemo ai volontari di scavare nelle proprie vite e trovare le parole che usano ogni giorno e poi chiederemo loro di mandarcele. Ciò avrebbe ridotto il tempo presunto a cinque anni per completare l’opera. Man mano che il lavoro procedeva e a rilento, il professore  ricevette una lettera da un certo William Chester Minor (Sean Penn), un medico americano che si trovava ricoverato in manicomio in seguito all’assassinio del marito della signora Eliza Merrett (Natalie Dormer) perché giudicato pazzo. Ciò determinò uno strano sodalizio tra il professore e il pazzo che fu molto proficuo e foriero di una grande amicizia, in quanto il dott. Chester, essendo persona molto colta, inviò a Murray una grande quantità di parole che risultarono basilari per la compilazione del dizionario. Murray, allora, si sentì in obbligo di andarlo a trovare in manicomio per conoscere il suo prolifico e poliedrico corrispondente:  Dunque è lei che mi sta aiutando nella mia impresa, orgoglioso di fare la sua conoscenza! Sono davvero senza parole! Eppure era consapevole di rivolgere queste parole ad un criminale se pur dichiarato pazzo.

Dal dialogo venne fuori ciò che aveva causato quella quantità esorbitante di parole, in quanto il dott. Chester, essendo prigioniero, cercava di sopportare il peso del distacco forzato dal mondo e della sua colpa, leggendo: Quando leggo, riesco a volare fuori da questo posto sulle ali dei miei libri. Le parole mi hanno tenuto in vita fino ad oggi! … Se questo dizionario vedrà la luce sarà solo grazie a due uomini: un professore e un pazzo!

Con chiarezza e precisione narrativa e con una scenografia ben costruita e molto curata, il film fa percepire una grande intensità drammatica ed emotiva, che cela i sentimenti e poi li svela in tutta la loro sincerità. Il dramma che il film rievoca è esplosivo nella sua cruda realtà e lo fa descrivendo, entusiasmando e attraendo emotivamente lo spettatore per il suo fascino e la forza interpretativa degli attori. Contemporaneamente esso fa suo il senso del dramma nel suo ritmo come il senso di un gesto è subito evidente nel gesto, e mette a nudo con esasperata asprezza i sentimenti elementari opposti – l’odio e l’amore – che dominano la vita di una donna. Eliza Merrett, rimasta vedova, infatti, inizialmente manifesta il suo legittimo e naturale odio nei confronti di Chester che l’ha offesa profondamente uccidendole il marito, ma con il quale poi si armonizza empaticamente e in modo indelebile. Dapprima nell’animo di Eliza subentra il perdono perché perdonare vuol dire liberarsi dall’afflizione e trovare la pace e la tranquillità che risanano il corpo e la mente. Ma poi la coinvolge qualcosa che la stravolge: se è amore … cosa? Nel contempo, Chester, consapevole di averla resa infelice, sente profondamente un senso di colpa che lo distrugge e per questo cerca un’espiazione ancor più grave per il delitto commesso che neppure la condanna che ha ricevuto gli potrà togliere. E quel senso di colpa che vuole cancellare porta Chester a leggere libri per evadere dalla realtà e per aiutare Murray e per dare un significato alla propria vita ormai perduta per sempre.

Il film è diretto brillantemente dal regista P. B. Shemran alla sua prima opera.

Francesco Giuliano

 


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).