Il soffio del vento: Crisi

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La crisi porta progresso… É nella crisi che sporgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie… Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.                           Albert Einstein

Crisi, termine di origine greca (da krisis), è una parola plurisemantica che assume significati diversi a seconda dei contesti in cui viene adoperata. In campo medico la crisi indica un notevole e improvviso cambiamento, in senso favorevole o sfavorevole che avviene nel decorso di una malattia. Si parla infatti di crisi cardiaca, nervosa, emofilattica, gastrica, viscerale, diaframmatica ecc..

In ambito psicologico la crisi, come condizione permanente della nostra esistenza, si riferisce a un momento della vita caratterizzato dalla rottura di un equilibrio acquisito precedentemente e dalla necessità di trasformare gli schemi consueti di comportamento che si rivelano non più adeguati a far fronte alla situazione presente.

Lo psicologo e filosofo tedesco, Karl Jaspers, ha definito la crisi «un punto di passaggio dove tutto subisce un mutamento subitaneo dal quale l’individuo esce trasformato sia dando origine a una nuova risoluzione, sia andando verso la decadenza».

Nessun percorso esistenziale è privo di crisi. Lo scienziato, riportato in esergo, ha scritto: «Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono lievi brezze».

Essere in crisi significa vivere un momento difficile, pieno di turbamenti e di incertezze. L’essere umano può attraversare una crisi di coscienza, una crisi spirituale, essere agitato da dubbi, problemi di natura religiosa, morale e ideologica, da passioni e sentimenti opposti, contraddittori che richiedono decisioni nette e ponderate capaci di mutare radicalmente il corso della vita.

In campo economico la crisi rappresenta un sovvertimento vasto e profondo nella vita di una collettività, di un  gruppo, di una società, di uno Stato. Oggi assistiamo a uno sconcertante quadro dell’attuale crisi culturale, morale, ambientale, economica e finanziaria che dipende dalla concentrazione della ricchezza nella mani di pochi.

Ha scritto Jonathan Sacks, il rabbino britannico, considerato la massima autorità spirituale e morale ebraica ortodossa in Gran Bretagna: «la cosa più importante, che tutti noi possiamo imparare dalla contemporanea crisi economica, è pensare meno al prezzo delle cose e maggiormente al loro valore».

 

 

 

 

 


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