Il soffio del vento: Divulgazione

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Faccio divulgazione scientifica da quasi cinquant’anni, e ogni volta è sorprendente rendersi conto che più escono cose dalla scatola della conoscenza più se ne creano dentro, in continuazione, di nuove.                                                                                     Piero Angela

         La divulgazione è la diffusione e il rendere noto pubblicamente nozioni e conoscenze, notizie e informazioni, teorie e dottrine della scienza e della filosofia, della politica e dell’economia. In particolare, con riferimento alla produzione artistica e letteraria, la divulgazione è la descrizione/narrazione facile e chiara, formulata in un linguaggio largamente comprensibile, di nozioni scientifiche e tecniche, di dottrine, di ideologie che diventano cosi accessibili a un pubblico molto vasto rispetto alla cerchia intellettuale che le ha elaborate.

Divulgare è un’attività molto importante per rendere accessibile idee e saperi, per mezzo di una esposizione non eccessivamente tecnica e sufficientemente sistematica, con lo scopo di interessare strati sociali sempre più ampi e di contribuire alla loro elevazione culturale, sociale e spirituale.

Lo scrittore triestino Claudio Magris ha affermato in una recente intervista che «la divulgazione onesta e fedele è la base di ogni seria cultura, perché nessuno può conoscere di prima mano tutto ciò che sarebbe necessario conoscere».

La divulgazione, che informa il pubblico mediante la stampa (giornali, riviste), la radio, la televisione, il cinematografo e ogni altro mezzo di informazione, oggi, anche digitale, è un esercizio intellettuale esigente in quanto è difficile comunicare in termini semplici contenuti culturali complessi.

La diffusione del sapere, attraverso la divulgazione, mobilita numerose capacità intellettuali e richiede di mettere alla prova le proprie conoscenze, di ricercare i modi più appropriati per farsi capire dal lettore/ascoltatore/spettatore. Una divulgazione corretta, basata sul rigore e fatta da studiosi dotati di vasta cultura, capaci di analisi penetranti, è un buon esercizio della mente che serve sia a chi si impegna per realizzarla sia a chi ne fruisce.

L’antropologo Giuseppe Sergi ha scritto che «l’alta divulgazione è un filo diretto tra la ricerca scientifica e il grande  pubblico» e a questa acuta riflessione va aggiunto che, affinché la divulgazione sia eccellente, e possa appassionare il pubblico, deve essere sempre accurata,  precisa e di buona qualità.

 

 

 


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