ROMA – La Sapienza leader per gli studi classici, Italia nella top ten degli atenei

La formazione universitaria italiana è al settimo posto nel mondo, al secondo in Europa.

La quattordicesima edizione della classifica mondiale delle università, vede l’Italia occupare in Ue il secondo posto, dietro solo alla Germania. Tra gli atenei spicca l’università di Roma La Sapienza, che mantiene la sua leadership mondiale negli studi classici e in storia antica, a testimonianza dell’eccellenza accademica italiana. A livello mondiale, gli atenei italiani sono settimi dopo quelli di Stati Uniti, Regno Unito, Cina Continentale, Germania, Australia e Canada. Tra le eccellenze, Medicina all’Università di Milano.

La Sapienza si conferma in vetta alla classifica Academic Ranking of World Universities, in uscita oggi a cura dell’organizzazione indipendente Shanghai Ranking Consultancy, collocandosi come primo e unico ateneo italiano nella fascia 101-150, ovvero tra le prime 150 università top al mondo.

I risultati per gli atenei italiani sono incoraggianti. Se La Sapienza si è confermata numero uno nelle materie classiche, ottimo piazzamento l’hanno ottenuto anche il Politecnico di Milano, la Bocconi, Luiss di Roma e la Normale di Pisa.

«L’Università Sapienza da oltre 700 anni è un faro di cultura e di scienza che conferisce lustro alla città di Roma e all’Italia intera. Grazie al lavoro portato avanti in questi anni dalla Magnifica Rettrice Antonella Polimeni e dai vertici dell’Ateneo, l’Università più grande d’Europa è ai vertici delle classifiche mondiali, dove eccelle soprattutto nell’ambito degli studi umanistici. In occasione del 721° anniversario della Fondazione, desidero rivolgere gli auguri a tutti gli studenti, ai docenti e ai ricercatori de La Sapienza che contribuiscono alla vitalità e al prestigio di questa grande realtà accademica, eccellenza d’Italia. La Regione Lazio è al lavoro per ampliare e rafforzare gli strumenti di diritto allo studio e per rendere ancora più attrattiva la prima Università della Capitale per coloro che vengono da altre regioni o dall’estero». Così Luisa Regimenti, assessore all’Università della Regione Lazio.

Inoltre, le università italiane si sono aggiudicate 99 posizioni (3 in più rispetto alla scorsa edizione) nelle cinque grandi aree di studio: arti e scienze umane, ingegneria e tecnologia, scienze della vita, scienze naturali e scienze sociali. A livello globale, l’Italia si colloca al settimo posto per numero di ingressi in classifica e all’ottavo per numero di università presenti. E se La Sapienza di Roma riconferma, per il quarto anno consecutivo, il primato mondiale negli studi classici e si aggiudica il primo posto in Fisica e Astronomia (il terzo campo di eccellenza accademica italiana più riconosciuto in questa edizione della classifica), l’Università di Milano si conferma leader in Medicina, Padova in Biologia. In particolare, La Sapienza, Bologna e Padova sono le università italiane più rappresentate nella classifica, con rispettivamente 47, 46 e 37 voci.

La Sapienza ha registrato il miglioramento maggiore, con un incremento del 21%, segue a ruota l’Università Luiss Guido Carli con un miglioramento del 17% e il Politecnico di Milano con un miglioramento del 17%. Bene anche nel campo dell’arte e del design, con l’Istituto Marangoni e la Naba (Nuova accademia di Belle arti) che si classificano i primi 100 al mondo, come il Conservatorio di Roma Santa Cecilia.

Sessantacinquesima (+16 posizioni rispetto al 2020) nella classifica che tiene conto di ogni ambito degli studi umanistici, la Sapienza è, dunque, leader mondiale delle materie classiche. Un primato, questo, che l’ateneo aveva già raggiunto nel 2018, confermandolo nel 2019, per poi scendere in seconda posizione nel 2020 dietro all’università di Oxford.

Per la rettrice Antonella Polimeni “questo brillante risultato”, che si aggiunge a quello del 10° posto a livello internazionale e primo in Italia in Archeologia, è “frutto di impegno e passione e si inserisce nel solco della tradizione di eccellenza nel campo degli studi classici del nostro ateneo, con corsi innovativi interamente in inglese, spazi per studiare tra statue e fregi decorativi nelle aree di lettura del Museo di Arte classica, ma anche attività Progetto Theatron in cui gli studenti adattano e mettono in scena testi greci e latini”.

Un po’ come dedicarsi alle proprie passioni ma imparando e preparandosi al futuro.

Alessandra Trotta

(Giornalista e scrittrice)


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