La scelta della pecora nera, musiche e letture al tramonto

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Perché una donna che ha tutto dalla vita scompare senza lasciare tracce di sé? José Cavalcanti, il detective più scalcinato del Sudamerica, dovrà riportarla dal ricco padre ma dovrà scavare nel passato di Argentina e Uruguay per arrivare a una verità scomoda e drammatica. Un romanzo che diventa reading e musica, con le avvolgenti atmosfere latinoamericane da vivere nel tramonto di Latina Lido all’hotel Tirreno mercoledì 30 giugno ore 19, con ingresso libero.
Saranno le musiche tango e bolero del Trio Mar Azul (voce Diletta Coggio, chitarra Gianluca Masaracchio, fisarmonica e tromba Raffaele Esposito) più le letture di Simona Serino a ‘raccontare’ in un modo diverso il romanzo di Gian Luca Campagna dal titolo ‘La scelta della pecora nera’ (Historica, 2020).
L’evento è inserito nel programma ‘I Borghi al centro – Cuori di paglia’, organizzato dall’associazione Minerva e dalla Consulta dei Borghi, col chiaro intento di valorizzare i borghi e le periferie di Latina, tra cui appunto Latina Lido.
Le letture dell’attrice Simona Serino cercheranno di rispondere ai quesiti presenti all’inizio del romanzo di Campagna, che vede protagonista il suo personaggio seriale, il detective José Cavalcanti.
Perché una bella donna scompare nel nulla abbandonando la sua vita dorata?
Perché le scelte di una terrorista senza pietà influenzano la vita di un’agiata famiglia?
Perché raccontare un torneo di calcio potrebbe costare la vita a un giornalista?
José Cavalcanti viene ingaggiato da un ricco allevatore argentino perché la primogenita è scappata dalla sua prigione d’oro senza lasciare traccia. Il detective privato più scalcinato del SudAmerica intuisce che Maria, quarantenne ex moglie di un magistrato, sia fuggita da Córdoba a Montevideo per una follia d’amore. Convinto che l’amore è sinonimo del tempo, risultato della formula spazio diviso velocità, Cavalcanti si chiede chi sia veramente questa borghese viziata che decide di sparire, di rinunciare alla sua vita agiata, di abbandonare i figli e di inseguire una verità che invece tutti vogliono seppellire. O, invece, Maria è la pecora nera di quella famiglia ricchissima, una rivoluzionaria fuori tempo massimo che contro tutti e tutto vuole ripercorrere un destino beffardo?
Cavalcanti, aiutato dalla sua sgangherata squadra formata dallo chef Cholo, dal procuratore Vernaglione, dai due dogo Clan & Destino, dalla prostituta Catalina e da altri folkloristici personaggi, dovrà scavare nelle pieghe dell’Uruguay del 1980, quando la dittatura civico militare per risollevare la propria immagine internazionale organizzò la farsesca Coppa d’Oro dei Campioni del Mondo di calcio, avallando la più clamorosa compravendita di diritti televisivi sportivi mai avvenuta con la complicità del Parlamento italiano. Così, storie di romantici terroristi, giornalisti codardi, donne ciniche e dal cuore d’oro, faccendieri senza scrupoli, tangueros dalle doppie vite, massoni sempreverdi, barbudos donchisciotteschi s’intrecciano per 40 anni. È lì, in quegli ultimi mesi di vita di quella feroce dittatura, che José Cavalcanti scoverà una verità che non conosce rimpianti.
Le storie come avviene nei romanzi di Campagna che hanno per protagonista il detective José Cavalcanti, di chiara origine toscana, ambientate nell’America del Sud, si inseriscono nelle pieghe della Storia. Infatti ‘La scelta della pecora nera’ vede come protagonista José Pepe Mujica, futuro presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015 dopo aver militato nei Tupamaros, prendendo parte a una guerriglia contro la dittatura civico militare dell’Uruguay sognando la rivoluzione socialista; poi, Mujica è stato incarcerato due volte: in una fuggì con una delle evasioni più spettacolari che annoveri la storia carceraria universale; arrestato di nuovo, rimase dieci anni isolato in un pozzo durante la dittatura militare, sopravvivendo alla pazzia; tornata la democrazia, si trasformò in un contadino fino a diventare presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015, rinunciando al suo stipendio e ai privilegi della carica, tant’è che fu soprannominato il presidente più povero del mondo.
Ma alla fine chi è la pecora nera del romanzo ‘La scelta della pecora nera’? Maria, la viziata figlia di un uomo ricco che scappa dalla sua gabbia dorata e si rifugia in Uruguay? La Rubia, la donna che fregandosene delle convenzioni sociali vive con una trans? José Mujica, futuro presidente dell’Uruguay, che combatte la corruzione, la povertà e lo sfruttamento del popolo con la filosofia del tempo prezioso e la lotta armata? O Chicha, la terrorista che crede che la rivoluzione debba rispondere con cieca violenza alla violenza dello Stato? O Nelson Muslera, un mediocre cronista di Montevideo che denuncia la trama di compravendita dei diritti televisivi della Coppa d’Oro di calcio tra privati e il Parlamento italiano? O José Cavalcanti, detective che crede che tempo spazio e velocità siano dei fastidiosi accessori della condizione umana?

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