Nel romanzo “Sulle ali dell’immaginazione” (Aracne editrice, NarrativAracne, 2016) descrivo,a partire dal loro innamoramento, le vicissitudini di due giovani protagonisti, Fausto e Monica, che si vengono a trovare in una situazione molto complicata e sconvolgente e di cui essi non sono i diretti responsabili. La storia vuole mettere in risalto che ogni essere umano è in relazione con tanti altri esseri a sua insaputa perché è soggetto al caos, la cui teoria fu fondata nel 1963 dal matematico e meteorologo statunitense Edward Lorenz. « … Egli elaborò, infatti, un modello matematico dei movimenti dell’aria per studiare gli eventi atmosferici, deducendo che è difficile prevederne i mutamenti climatici. Piccolissime variazioni dei parametri iniziali si possono amplificare e produrre grandissime variazioni nelle precipitazioni. Sulla base delle opinioni di un altro meteorologo, che gli fece notare che se le teorie erano corrette, un battito delle ali di un gabbiano sarebbe stato sufficiente ad alterare il corso del clima per sempre, Lorenz usò, appunto, l’idea della farfalla, mettendo come titolo originale di una sua conferenza, la seguente domanda: “Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?”. L’effetto farfalla, che sinteticamente descrive la concatenazione di eventi che partendo da piccoli mutamenti si ingrandiscono a dismisura, e che diede lo spunto per scrivere la sceneggiatura del film anzi detto, è un’espressione che contiene il concetto di dipendenza sensibile alle condizioni iniziali, fondamentale nella teoria del caos. Questa concezione non è nuova da un punto di vista intuitivo, perché la ritroviamo molto tempo prima nella famosa filastrocca di George Herbert, un poeta inglese vissuto a cavallo tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo: Per colpa di un chiodo si perse lo zoccolo;/ Per colpa di uno zoccolo si perse il cavallo;/ Per colpa di un cavallo si perse il cavaliere;/ Per colpa di un cavaliere si perse la battaglia;/ Per colpa di una battaglia si perse il regno;/ Tutto per colpa di un chiodo! […] Un’altra anticipazione la ritroviamo, molto tempo dopo, intorno alla metà del Novecento, nel saggio Macchine calcolatrici ed intelligenza di Alan Mathison Turing, matematico inglese […] Egli scriveva che lo “spostamento di un solo elettrone di un miliardesimo di centimetro, in un dato momento, potrebbe rivelare la differenza tra due eventi molto diversi, come la morte di un uomo, un anno dopo, causata da una valanga, oppure la sua salvezza”. […] Gli scienziati […] dovrebbero indagare su quelle del caos perché siamo immersi in un vortice caotico caratterizzato da continue e imprevedibili variazioni. Il caos, infatti, studia i processi in continua trasformazione, e quindi si applica non all’essere in un dato momento ma all’essere, relativamente alla sua accezione più ampia, nel suo continuo divenire. La teoria del caos ha messo in discussione il determinismo laplaciano, secondo cui data una causa si può prevedere l’effetto prodotto. Questo in un ambito ristretto è vero, come quando si lancia una pietra in aria è prevedibile che, essendo soggetta alla forza di gravità terrestre, cada sulla superficie della terra, ma se la pietra si lancia nello spazio, dove la forza di gravità è nulla, tale previsione è sbagliata. Il determinismo vuole significare che nulla avviene per caso, ma tutto è prestabilito da un’entità superiore. […] Il caos, inoltre, ha generato quelle regolarità e quel senso di perfezione presenti in molte cose, che ci danno l’idea che tutto sia stato organizzato da un’entità superiore. […] Invece, siamo governati e circondati da irregolarità, basti pensare al traffico stradale, alla disposizione della folla che ascolta un comizio in una piazza o alla sua disgregazione al termine del raduno, all’espandersi del fumo nell’aria sprigionato in grande quantità dalla combustione di legna e di fogliame verdi o al movimento delle onde del mare o alla formazione delle nubi e al loro spostamento, e così via. […] La nostra vita è governata dal caos sin dal concepimento. Essendo il caos definito come un’evoluzione temporale con dipendenza sensibile alle condizioni iniziali, ne deriva che l’evolversi della vita è una dipendenza sensibile a partire dalla nascita e dall’educazione. In questa evoluzione temporale, c’entra pure l’amore che dipende dall’innamoramento tra due individui, e anche la cultura di un individuo che, a sua volta, discende dalle prime fasi educative e formative che esso ha ricevuto».
Ebbene, da quanto riportato, se alla farfalla, citata da Lorenz nel titolo della sua conferenza, sostituissimo il virus Sars Cov 2 ci si renderebbe conto di cosa sia realmente il caos e che cosa egli comporti: la interrelazione tra tutti gli esseri umani – impossibile da contenere -, l’indeterminismo che evidenzia l’imprevedibilità delle conseguenze, e la diffusione pandemica con milioni di contagiati. Solo in Italia, da un’indagine statistica Doxa, coordinata dal prof. Carlo La Vecchia, docente di statistica epidemiologica dell’Università di Milano, risulta che in Italia risulterebbe contagiato il 10% circa della popolazione, cioè circa sei milioni. E probabilmente chi ha avviato il contagio è stata una sola persona.
Francesco Giuliano
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