L’angolo delle curiosità: Personaggi mitologici

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L’angolo delle curiosità:

Personaggi mitologici e storici

 Il mito è considerato una forma di racconto che è stato storicamente essenziale per la creazione della vita comunitaria all’interno della società. (Vanni Cadeluppi)  

Prometeo, l’eroe che ha osato provocare Zeus, strappandogli il fuoco e donandolo agli uomini, per questa sua sfida sacrilega alla divinità è costretto a essere incatenato per sempre a una rupe con il fegato divorato da un’aquila. Prometeo, secondo l’ordine della divinità suprema dell’Olimpo, Zeus, era un dio incatenato sulla rupe a picco sul mare, mentre un rapace gli dilaniava il fegato, perché aveva donato il fuoco agli uomini per amore. Aveva insegnato ai nostri antenati a leggere e interpretare gli astri, rivelato la scienza del numero, la composizione dei segni scritti. Secondo il mito fu lui a donare agli umani la tecnologia che dal suo inventore e sommo artefice ereditò una natura ambigua, poiché offrì grandi opportunità ma anche insidie rovinose.

Sisifo nella mitologia greca era il figlio del re dei venti Eolo, che avendo ingannato Zeus e Persefone, fu condannato per l’eternità a spingere un masso fino alla sommità di un monte dal quale questo rotolava inesorabilmente a valle, costringendo a ricominciare da capo l’inutile impresa senza prospettiva di giungere a definitiva conclusione. Secondo il mito questo personaggio era condannato a spingere in cima a un monte un masso che ogni volta rotolava di nuovo a valle. Lo scrittore Albert Camus nel suo saggio Il mito di Sisifo ha scritto: «Bisogna immaginare Sisifo felice».

Il mito di Narciso è un personaggio mitologico che vive nell’adorazione di sé stesso e muore giovane trasformandosi in un fiore (il narciso) ricco di fascino, ma carente di frutti. Secondo l’interpretazione psicanalitica di Massimo Recalcati, svela la tendenza profondamente distruttiva dell’uomo a restare prigioniero nell’adorazione del proprio io. Narciso finisce per perdere la propria vita e muore affogando nel tentativo di unificarsi con la propria immagine riflessa dalla acque. Nessun essere umano potrà mai coincidere con l’immagine del proprio Io ideale che si riflette allo specchio.

Atena, o Minerva in latino, era la dea protettrice di Atene. Era la dea dell’intelletto e del sapere spuntata fuori da un’emicrania di Zeus (Giove). Una delle più importanti divinità celesti della religione greca. Atena è una divinità guerriera, nata  in mezzo alle lotte celesti e con l’arma in pugno: dal capo di Zeus essa è balzata fuori armata di lancia e di scudo

Anchise, padre di Enea, consiglia al figlio, durante la fuga da Troia assediata e distrutta dai nemici, di proseguire senza di lui, ormai vecchio, e , in quel momento Enea lo prende sulle sue spalle e prende il figlio Ascanio per mano.

Erostrato (Efeso, luglio 356 a.C.) è stato un criminale e pastore greco antico che, per immortalare in qualche modo il suo nome, incendiò e distrusse il celeberrimo tempio di Artemide, una delle sette meraviglie del mondo antico, il 21 luglio 356 a.C. I suoi concittadini, gli Efesini, lo condannarono a morte e decretarono che non venisse mai ricordato il suo nome.

Cassandra, figlia di Priamo, re di Troia, per aver rifiutato di unirsi ad Apollo, venne condannata al terribile destino di veggente non creduta dai suoi concittadini. E quindi fu incapace di impedire la distruzione di Troia, la sua città.

Paride, abbandonato dalla madre Ecuba, da piccolo fu allevato da pastori. A lui fu chiesto di scegliere la più bella tra le de Era, Atena e Afrodite. Scelse la dea dell’amore che in cambio gli concesse Elena, figlia di Leda e moglie di Menelao, re di Sparta.    

 

 

 


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