L’angolo delle curiosità su Dante Alighieri

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Nel mezzo del cammin di nostra vita/mi ritrovai per una selva oscura,/che la diritta via era smarrita. Così comincia, come tutti sanno il più gran libro scritto da un cristiano.                                                                    Vittorio Sermonti

         Vittorio Sermonti (Roma 1929- 2016), intellettuale raffinato e scrittore  misurato, ha iniziato a interessarsi di Dante nel 1987 con la lettura radiofonica integrale della Divina Commedia, trasmessa dalla Rai. Lo straordinario successo della trasmissione ha portato alla pubblicazione di tre robusti volumi con la supervisione del filologo Gianfranco Contini. In seguito ha proposto le sue letture pubbliche a studenti in ogni parte d’Italia, ai quali forniva soltanto essenziali informazioni; il resto lo lasciava alla sua voce.

         Secondo lo studioso Bernard Delmay, che ha individuato in un suo importante libro I personaggi della Divina Commedia. Classificazione e regesto, 364 sono i personaggi riconoscibili individualmente che Dante incontra nel suo viaggio. 128 prendono la parola, 236 sono testimoni silenti. Se ad essi si aggiungono i personaggi citati, talvolta con evocazioni di rilievo, si supera ampiamente il numero di 500. Il maggior numero (210) s’incontrano nell’Inferno: 26 i dannati fiorentini; i più loquaci si incontrano nel Purgatorio, mentre in Paradiso vi sono soltanto 3 concittadini: l’antenato Cacciaguida, la madre di questi e Piccarda Donati.  Probabilmente la Divina Commedia è il libro con il maggior numero di personaggi che sia mai stato scritto e Dante lo ha attentamente programmato. Tre sono le guide che accompagnano il viator Dante nelle tre Cantiche: Virgilio (fino al Paradiso terrestre), Beatrice (fino al XXXI canto del Paradiso) e san Bernardo (per gli ultimi tre canti).

         Dante contemplava Beatrice da lontano accontentandosi della beatitudine (nomen omen, il nome è un presagio) che lei trasmetteva quando «si va sentendosi laudare» per le vie di Firenze. Il poeta godeva del saluto che l’amata, nella sua munificenza, decideva di corrispondergli ed entrava in depressione quando la donna cambiava idea sul suo conto (ritenendolo volubile perché lui, a fin di bene, cioè per sviare i pettegolezzi della gente, ha cominciato a guardare insistentemente «una donna dello schermo») e non lo ha più salutato.

         Dante, considerato da molti studiosi uno dei massimi esponenti della letteratura mondiale, è l’autore globale più letto e studiato al mondo. La sua Divina Commedia ha avuto una diffusione capillare nel nostro continente, e non solo, senza eguali nella letteratura. Secondo il regista Pupi Avati Dante, personaggio elevato, enigmatico e misterioso ha una capacità poetica che non ha eguali nella storia delle letterature del mondo.

Il Purgatorio, secondo il regista teatrale, toscano Federico Tiezzi, è la cantica dell’amicizia, dell’arte e della pietas affollata di musicisti, pittori, poeti che discorrono di fede, di fraternità e di arte che è la strada della salvezza. Il Purgatorio è una palestra ascetica dove tutti, pregando, creano la speranza.

La piattaforma digitale (Danteglobal) è messa a disposizione dall’Associazione Dante Alighieri per l’apprendimento della lingua italiana, la formazione degli insegnanti e per una sintesi dei grandi temi della cultura italiana.

         Dante ci informa nelle pagine del Convivio che, solo dopo la morte di Beatrice (dopo i suoi 25 anni), incominciò costruirsi una cultura e una straordinaria erudizione che furono incrementate nella piena maturità, durante l’esilio, mediante i libri che poteva trovare in città come Bologna e Verona o nelle corti dei prìncipi più illuminati.


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