Le gesta di Rodolfo Müller, primo italiano e livornese al Tour de France nel 1903

Il libro presentato oggi in villa Fabbricotti

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LIVORNO – Tra Livorno e Parigi ancora un’altra vicenda che lega le due città con l’arte, la pittura, i fenomeni sociali e culturali dell’epoca e stavolta addirittura con il ciclismo e il Tour de France. Il prossimo giugno la gara ciclistica più gloriosa e antica della storia partirà da Firenze. Facendo un balzo nel tempo andiamo indietro di oltre un secolo, per la precisione al 1903, data della prima edizione del Tour de France e troviamo il primo concorrente italiano della storia, per altro quarto nella classifica finale, il livornese Rodolfo Müller, fratello del pittore Alfredo Müller. I Müller, famiglia di origine svizzera, dopo il crack finanziario della loro ditta, emigrano da Livorno in Francia nel 1895. Alfredo si ritaglierà il suo spazio a fianco di Monet, Renoir, Toulouse Lautrec, Pissarro e Cezanne, frequentandoli e sperimentando i nuovi stili pittorici come l’impressionismo. Rodolfo invece è l’uomo delle sfide sportive.

Il 6 giugno 1903, tre settimane prima della partenza del primo Tour de France, sale in sella alla sua bicicletta e va in ricognizione per un test del percorso nella sua configurazione definitiva. Con le sue cronache di tappa, firmate Rodolphe Muller in «L’Auto», note tecniche e pratiche per i corridori, accompagnate da aneddoti destinate a ogni tipo di pubblico, descrizioni emozionanti o divertenti dei paesaggi e dei villaggi attraversati, il campione livornese tra l’altro, autore della prima inerpicata in bicicletta della salita di Montenero il 20 luglio 1902 scrive le prime pagine della leggenda del Tour de France. “Les amis de Alfredo Mueller”, l’associazione culturale che da anni cura gli studi sul pittore livornese ha così avuto l’idea e pubblicare in un libro la traduzione in italiano di queste cronache. A redigere il volume è Hélène Koehl e nella prefazione c’è un intervento del sindaco Luca Salvetti. “Un tour prima del Tour. Le prime pagine della leggenda di Rodolfo Müller”, questo il titolo del libro è stato presentato oggi pomeriggio nella sala Badaloni di Villa Fabbricotti. Con Hélène Koehl (foto in alto), l’assessore alla cultura del Comune di Livorno Simone Lenzi e il presidente dell’Associazione Livorno delle Nazioni Matteo Giunti, studioso e illustre genealogista delle famiglie livornesi.


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Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.