L’Isola Pedonale a Latina nel Progetto di Italia Nostra

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Essendoci occupati, alcuni anni fa, della mobilità nel centro di Latina, abbiamo ascoltato con interesse lo  svolgimento della recente commissione comunale con i commercianti, relativa al tema dell’isola pedonale.

Si è parlato di tristezza, di bruttezza, di desolazione (forse le foto pubblicate dalla stampa potrebbero  essere scattate in orari diversi…), della gente che preferisce i centri commerciali o andare a Nettuno e Anzio,  di città nata per il traffico, di mancati guadagni, dell’impossibilità di avere l’auto sotto casa, di mancanza di  eventi continuativi.

Ma sii è detto anche che un centro storico deve vivere di vita propria.

Questo è il nodo principale. Un centro storico per essere dinamico e animato deve vivere di una vita  propria, fatta di abitanti, di servizi, di attività culturali e di ricreazione, di attività commerciali, perché è  l’insieme pianificato di tutto ciò che crea l’afflusso quotidiano della gente, favorisce l’incontro e le relazioni  umane.

Gli eventi indotti, anche se cadenzati e calibrati, richiamano persone solo per il tempo della loro durata.

Quanti incontri quotidiani quando il Mercato Coperto era in funzione! Molti ricorderanno “La Casa del  Parmigiano” in via Carducci: anch’esso era un punto d’incontro, perché tutti, e non solo gli abitanti del centro,  si servivano lì.

Come si è affermato in conclusione della commissione, va avviato un percorso complesso, in cui analizzare  gli aspetti multidisciplinari di gerarchizzazione e qualità del traffico incluso il piano parcheggi, la distribuzione  delle attività commerciali curandone la varietà attraverso un piano del commercio, l’introduzione del verde  (possibilmente non solo di alberi in vaso che soffrono), l’arredo urbano. Senza dimenticare l’aspetto culturale  che riempie il centro di contenuti. Una programmazione globale conduce a una giusta localizzazione di aree  e attività e a una fruizione uniforme e costante dei luoghi.

Nel 2010 la Sezione di Latina di Italia Nostra elaborò una proposta per una mobilità integrata nel centro  storico all’interno dell’anello della circonvallazione. Si trattava di un documento che avrebbe dovuto, così  speravamo, provocare un dibattito costruttivo con l’amministrazione, con le associazioni di categoria. Ciò non è avvenuto malgrado il lavoro fosse stato presentato a vari politici e alcuni commercianti e in un festival della  mobilità sostenibile con un evento in Piazza del Popolo. Era principalmente una proposta concettuale che,  benché dettagliata, non voleva essere un’idea chiusa.

Oggi il lavoro eseguito, andrebbe attualizzato, ma mantiene validi i principi di fondo. Infatti è ancora  innovativa e interessante l’idea della qualificazione della circonvallazione elevandola, da strada di margine  quale è sempre stata e ancora oggi resta tale, in un viale urbano con marciapiedi omogeneamente

pavimentati, filari di alberi, pista ciclabile, rotonde agli incroci, e, cosa molto importante, supporto a un  sistema di parcheggi (a raso, interrati e in elevato) ad essa addossati, utili per snellire il centro dal traffico per  la ricerca di un posto auto. L’individuazione di settori carrabili, a ZTL e pedonali, dovevano mirare a un un’equa fruizione del centro per un commercio diffuso in cui non ci fosse disuguaglianza e penalizzazione di una via  rispetto a un’altra aumentando la possibilità di utilizzare volentieri alcune strade, attualmente evitate.

E’ inoltre importante che si mettano in funzione tutte le strutture ora dormienti.

La riapertura, si spera prima possibile, della Biblioteca riporterà i ragazzi in Piazza del Popolo.

Il giusto utilizzo dell’edificio della Banca d’Italia, animerebbe Piazza della Libertà rimasta orfana del  simpatico Giro di Peppe che si estendeva fino al Polo Nord. In un dibattito interno alla Sezione è scaturito che  questo edificio, dalla facciata austera, richiede la sede di un’istituzione importante. Una sede Universitaria, per esempio con indirizzo Architettura del ‘900, anche unita a ad altro servizio (Archivio Storico Comunale,  Casa dell’Architettura…), riporterebbe in piazza tanti giovani e movimento.

Parliamo anche del Museo Cambellotti che attualmente è fermo. Latina fa parte ed è capofila della rete  dei Musei delle Città di Fondazione tra le quali Pomezia, che ha un museo, piccolo ma attivo quotidianamente, in particolare nel weekend con eventi sia per bambini che per adulti. Il grande spazio sul retro del Cambellotti  è solo una spianata di mq di pavimento, rivolta verso la zona più centrale del nucleo storico, che necessita di

una progettazione che ne definisca e qualifichi spazi diversi per un luogo vivibile in varie occasioni. Il legame  diretto con l’area ex autolinee utilizzata a parcheggio ne suggerisce un progetto parallelo.

Si spera che presto si attui la ristrutturazione del Museo della Terra Pontina e relativo giardino con lo  stallino semidistrutto di cui sono stati fatti alcuni lavori di ripulitura da ingombri e crolli vari.

E’ in atto la ristrutturazione del Garage Ruspi: cosa se ne farà? Un luogo per mostre ed eventi nazionali o  internazionali? Magari.

La Casa della Cultura. Finalmente rifunzionerà il Teatro D’Annunzio, ma non il Cafaro. La Galleria di Arte  Moderna, sistemata e arricchita di importanti opere dal lavoro meritevole dell’arch. Francesco Tetro, ha  seguito lo stesso destino della chiusura del teatro; ora relegata in uno spazio con ingresso laterale, avrebbe  bisogno di una sede propria, adeguata al valore del suo contenuto.

Così tante altre realtà più piccole che, una volta attivate o valorizzate, darebbero vita continuativa al centro  e l’isola pedonale sarebbe un naturale e piacevole spazio, come attualmente lo è anche nei suoi limiti  architettonici. Un’isola pedonale, in particolare ritagliata in spazi di una città come Latina, richiede una  PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA che ne definisca l’estensione, l’arredo, il verde. Chiudere le strade e  affidarsi a piccole soluzioni da parte della buona volontà dei commercianti, non sono soluzioni strutturali.

In definitiva, un piano del traffico, l’attivazione delle strutture sopra menzionate, e un piano del commercio  che dica basta centri commerciali (sono troppi quelli già esistenti e bisogna pensare anche alla loro  sostenibilità perché il livello di spreco del cibo e altro è enorme) potrebbero ridare vita a una città che si avvia  verso il centenario in cui l’isola pedonale sarà sicuramente un valore aggiunto.

Sarebbe interessante mettere in atto un impegno politico per riportare i residenti nel centro di Latina; è  una sfida.

Maria Teresa Accatino  Presidente Italia Nostra Sezione di Latina


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