LATINA – Annalia Muzio, avvocato, fondatrice di Fare Latina, il movimento civico che alle prossime elezioni comunali si presenta nella lista e a sostegno di Matilde Celentano per il centrodestra, oggi è candidata al consiglio comunale di cui ha già fatto parte durante l’amministrazione Coletta.

Avvocato Muzio partiamo subito da qui. Qual è l’importanza di una lista civica in una competizione elettorale come quella che si terrà a Latina tra pochi giorni?

Il civismo rappresenta il modo di fare politica più vicino ai cittadini che oggi sono sempre più stanchi e sempre più distratti dai problemi quotidiani per occuparsi di politica. E, infatti, anche per questa tornata elettorale la sfida più importante per tutti noi sarà quella di convincere le persone ad andare a votare. L’astensionismo può rappresentare un problema: per la politica che non riesce a coinvolgere i cittadini nell’attività pubblica e per i cittadini stessi che rinunciano a decidere per il futuro della loro città. Fare Latina, da tre anni ormai, è rimasta la stessa. E’ un movimento che è cresciuto e che ha già avuto, con me, una rappresentanza in consiglio comunale. Parliamo alla gente, siamo presenti sempre e conosciamo il territorio, ma soprattutto abbiamo le idee chiare sulle priorità da mettere in campo per il rilancio di questa città che sta vivendo, credo, uno dei periodi più bui della sua storia. Anche in questa campagna elettorale sento promesse e rivendicazioni da parte di chi, per ben sei anni, non ha saputo governare e offrire risposte vere.Penso che per il bene della nostra città bisogna saper scegliere e votare una coalizione, come quella di centrodestra, e un candidato sindaco come Matilde Celentano, già pronti ad iniziare a lavorare da subito su progetti concreti e programmi che, finalmente, hanno una visione futura di un nuovo modello di città.

Quali sono le cose di cui si occuperebbe, da subito, se tornasse a sedere in consiglio comunale.

Beh, sicuramente riprenderei in mano i tanti progetti che abbiamo già iniziato dal Disability Manager all’istituzione di una Consulta per la Disabilità, ma senza dubbio presenterei subito al nuovo sindaco due progetti che mi stanno particolarmente a cuore e su cui lavoro da tempo e che sono la Delega assessorile ai borghi e alla periferie e lo sviluppo del Polo Universitario di Latina. Ho avviato già tempo fa un iter, d’intesa con La Sapienza, per portare a Latina la facolta’ di Scienze del Turismo e poi la formazione post universitaria. Vede il nostro grande problema, dal 16 maggio in poi, sarà proprio quello di risollevare le sorti della nostra città, ma anche quello di ridare fiducia ai cittadini di Latina, soprattutto a quelli più giovani, stanchi di campagne elettorali infinite e di promesse che, fino ad oggi però, non hanno mai portato a niente di concreto. Dobbiamo essere capaci di programmare uno sviluppo futuro a breve, medio e lungo termine anche per tenere qui i nostri giovani che oggi non vedono l’ora di scappare da una città che non è più in grado di offrire nulla. Non si può governare la seconda città del Lazio continuando ad occuparsi solo dell’ordinario, facendolo passare tra l’altro per straordinario, e dell’emergenza. Latina merita di tornare ad essere una grande città come lo è stata in passato, iniziando dai borghi di fondazione che rappresentano le nostre radici e una delle nostre caratteristiche più importanti, anche per il marketing territoriale. Cosa dovrebbe fare, quindi, secondo lei il prossimo sindaco di Latina.

Innanzitutto dovrebbe mettersi subito al lavoro per cercare di recuperare il tempo perso. Perché vede la sfiducia all’ex sindaco Coletta  è stato un atto di amore per la città che veniva fuori da sei anni di stasi e che non poteva continuare ad annaspare con un’amministrazione incapace di fare squadra, di scegliere, decidere e programmare. Governare non è facile, ma come in tutte le cose non ci si può sempre improvvisare. Diciamo che l’improvvisazione e la poca umiltà sono stati due dei grandi problemi che hanno contribuito a fare cadere l’ex sindaco.

E allora stavolta perché ha deciso di scommettere su Matilde Celentano? In cosa pensa che sarà diversa da Coletta?

Ho deciso di candidarmi al suo fianco perché è una donna coraggiosa, decisionista, capace, ha alle spalle anni di esperienza politica e amministrativa, è supportata da un centrodestra finalmente unito che quindi può, e deve, assicurare un governo stabile per i prossimi 5 anni almeno. E poi Matilde è una mente aperta, pronta a captare idee e consigli di chi, come lei, ha a cuore questa città. Abbiamo già lavorato a stretto contatto e abbiamo già iniziato un lavoro di squadra con la stesura del suo programma elettorale in cui sono stati inglobati alcuni dei temi del nostro programma. La sua empatia e la voglia di fare squadra, poi, sono state le leve che mi hanno fatto decidere di accogliere l’invito a fare parte della sua lista civica. E così Fare Latina è convogliata nel più ampio progetto Matilde Celentano Sindaco.

Oltre ai borghi e alla disabilità quali sono gli altri temi su cui punterete.

L’Università come già spiegato, il decoro e la cura di una città ormai allo sbando, il rilancio dell’economia con un progetto che riguarda anche il turismo, il turismo sportivo e il turismo dei borghi con il lancio di una serie campagna di marketing territoriale. E poi la cultura in vista anche del centenario di Latina. Il tutto partendo dal presupposto fondamentale che bisogna avviare collaborazioni anche con il privato, parterships fondamentali se vogliamo davvero rilanciare il nostro territorio. E poi la filiera politica che si andrebbe a creare con l’elezione di un sindaco di centrodestra è un’opportunità unica nella storia della nostra città da cogliere per riuscire a mettere a frutto tutti i progetti che abbiamo e che hanno bisogno, per vederli realizzati, di un supporto anche economico da parte delle istituzioni a tutti i livelli. Pensiamo all’urbanistica e allo sviluppo dell’imprenditoria e del commercio, a tutti i fondi europei che passano per la Regione Lazio e che, durante gli ultimi decenni, le amministrazioni che si sono succedute non sono riuscite ad intercettare e/o a fare fruttare al meglio. Noi siamo pronti, abbiamo le idee chiare, le capacità e soprattutto la voglia di metterci la faccia. Non sarà semplice perché almeno per il prossimo futuro Latina dovrà risollevarsi dai vari lasciti del passato, ma credo fermamente che sia arrivato il momento di metterci in gioco e di impegnarci tutti mettendo da parte le ideologie che non permettono quasi mai di individuare, invece, le buone idee e la capacità degli altri di poterci dare una mano. Per le condizioni in cui si trova questa città avremo, invece, bisogno di tutte le competenze possibili. E Latina ne ha. Tutto sta a tornarci a credere e sentirsi , come mi sento io, orgogliosamente latinense.


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