PARIGI – Erano migliaia le persone che hanno risposto all’appello della redazione di Charlie Hebdo, che invitava nella giornata di ieri, domenica 18 ore 15.00, i cittadini a mobilitarsi per ricordare Samuel Paty. Samuel era un professore di scuola media, decapitato da un 18enne estremista per aver fatto una lezione sulla libertà di espressione, mostrando in classe le vignette caricaturali di Maometto ad opera di Charlie Hebdo, periodico satirico francese.
Qui l’articolo di News-24.it al riguardo:
https://www.news-24.it/parigi-decapitato-un-professore-che-aveva-mostrato-le-caricature-di-maometto-in-aula/
La manifestazione ha avuto inizio in Place de la Republique, una folla di gente si è presentata puntuale, migliaia di persone che uscivano dalla relativa stazione della Metro e si accalcavano nella piazza sorvegliata attentamente dalla Gendarmerie. Presenti, oltre al primo ministro Jean Castex, anche la sindaca di Parigi Anne Hidalgo e la presidente della regione dell’Ile-de-France Valerie Pecresse.
Fra le tante canzoni di libertà cantate spicca senz’altro la Marsigliese, inno nazionale francese.
Non hanno avuto paura delle restrizioni anti-covid e sono scesi a manifestare la loro paura, Parigi c’è. Legittimi i dubbio sull’opportunità della manifestazione, encomiabile nel merito, ma rischiosa in una città pesantemente colpita dall’emergenza sanitaria. Le persone hanno mostrato la loro vicinanza alla causa in modo massiccio, segno di una città stanca di aver paura ad essere libera di esprimersi e che reagisce. Il metro di distanza, però, ieri, risultava impossibile. Avventurarsi anche solo per pochi metri poteva risultare difficoltoso in mezzo a tanta gente.
Nel pieno rispetto della situazione pandemica tutti i manifestanti erano regolarmente muniti di mascherina, ma senza le giuste distanze, questo può non bastare.
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