Lo scontro tra un Salvini, uomo di lotta e di governo, a giorni alterni schierato con la Meloni per evitare il sorpasso nella leadership del centrodestra e l’altro interno alla Lega da parte di Giorgetti shierandosi più che col governo osannando Draghi indicandolo come suo preferito per il Colle ( promoveator ut amoveator?)e il leader del PD Enrico Letta tentato di inseguire Salvini e proporsi anche lui come uomo di lotta e di governo ci porta a far notare che Letta, senza ambiguità verso il governo Draghi, non può consentirsi che sia Salvini a dettare la linea del conronto-scontro ma deve individuare il terreno di gioco su cui smascherare la doppiezza ha dell’interlocutore. Per sua fortuna Draghi con l’immane fardello ereditato ha accettato il rischio (“ragionato” lui direbbe come ha già detto per le aperture graduali contro il Covid)di fare la fine di Sisifo precipitato a un passo dalla vetta, un pericolo che Letta deve scongiurare con tutte le sue forze per amore del Paese! Qual’è il terreno che Draghi non può direttamente presidiare senza contraccolpi dentro e fuori del governo? Letta ha dinnanzi a sé un’autostrada su cui è d’obbligo confrontarsi con tutti senza inciuci ed è quella che porta dritto alla fedeltà allo spirito della Costituzione da attuare (leggi giustizia) o adeguare per le nuove sfide (leggi l’ostinazione a tenere in vita il bicameralismo paritario, che per fare in tempo le riforme e non perdere il treno di un’Europa più solidale, non tollera più la cieca ostinazione di competere in formula 1 con una macchina d’epoca!) Possibile che non si colga la stretta connessione tra la riforma costituzionale e la somma delle tante richieste dall’Europa pena la perdita di un’occasione storica per il nostro riscatto? Non è già un cedimento alla tentazione sovranista il ricorso crescente ai voti di fiducia ed una delle Camere a volte alterne per fare in tempo che approva ad occhi chiusi? I rimedi? Una bicamerale con alcuni punti chiave in via d’urgenza come parte del tutto da approvare per tornare a far parte della guida in Europa!
Rodolfo Carelli
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