Politica terracinese:“Ha ragione Sciscione. Forse!”

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TERRACINA – Che il dopo elezioni regionali e nazionali avrebbero avuto un risvolto amaro per l’apicale politico di piazza Municipio, era da  giorni divenuto ineludibile.

Alla più grande delle promesse fatte al presidente del consiglio comunale Sciscione, quella cioè di essere il candidato unico del centro destra di governo uscito vincitore dalle elezioni amministrative del 2016, alla prova dei fatti si è rivelata  niente altro che l’ennesima presa per i fondelli politica  ma anche una grave noncuranza del rapporto umano con un alleato che è sempre stato fedele alla parola data.

Al presidente Sciscione non è rimasto altro nelle ultime ore che fare i conti con la dura realtà di un “apicale” che pensa evidentemente alla carriera politica, fruendo delle istituzioni come una sorta di taxi sul quale far salire, di volta in volta, soggetti utili alla SUA causa.

Questo modo di pensare la politica e le alleanze fatte con persone in carne ed ossa, è un sistema che riteniamo profondamente sbagliato, il cui conto transitorio è la presa di coscienza del presidente del Consiglio comunale e della sua importante truppa che lo accompagna nella nuova avventura nella fila della Lega del comandante Salvini.

Dopo la lettura dei dati elettorali, inoltre, sarebbe stato legittimo far conoscere ai cittadini terracinesi il parere dell’apicale comunale, anche in considerazione della cocente sconfitta nel non aver posto nessuno dei suoi protetti politici: né in parlamento né in consiglio regionale.

Un triste sudario che è possibile immaginare calato anche perché impegnato nel cercare le UTILI convergenze al distinguo che avrebbe fatto da lì a poco il presidente Sciscione.

Sondando in primis la disponibilità (si presume) di un eventuale accordo con l’odiato (a chiacchiere) “nemico”, che dimora più al Senato della Repubblica che nell’ex Regno delle due Sicilie.

Ma anche sicuramente affaccendato nell’accurato studio per  la ricerca di adeguate parole per addolcire la pillola da inoculare ad alcune divenute “belle statuine” sedenti in giunta, evidentemente ritenute non più funzionali al progetto (il SUO, è chiaro).

Di certo in questa fase forse riuscirà nell’impresa di rimanere a “galla” ma, come i peperoni per gli intolleranti, la storia finirà per ripresentarsi, casomai, al compleanno dei 2 anni 6 mesi e un giorno di vita amministrativa.

Con i migliori complimenti da parte dei terracinesi, soprattutto di quelli che hanno creduto e in parte confidano ancora nell’apicale.

 

Don Chisciotte Pontino


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