“Sabatino” a S.Ignazio. La famiglia Pantalone festeggia i 50 anni di attività. Seduti a tavola i grandi del teatro e della politica

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l'esterno del ristorante

Piazza S.Ignazio, in queste serate d’ottobre romano, è uno spettacolo senza pari. Mi siedo al tavolino della famiglia Pantalone da “Sabatino”, il ristorante che aprirono alla fine dei ’60 Sabatino e Franca. Sedute accanto a me ci sono Luigina e Loreta, due dei quattro figli che continuano a portare avanti questa storica bottega del gusto nel cuore di Roma. Stasera abbiamo deciso di rievocare un po’ la storia di questi 50 anni di attività, mezzo secolo di ristorazione.

Sabatino comincia a cucinare fin da subito, arrivando ad essere lo chef dell’Hotel Flora a Via Veneto, allora considerato il cuore e l’anima della Roma dei Flaiano, degli attori. La Dolce Vita, appunto. Di quell’atmosfera non è rimasto nulla, via Veneto s’è trasformata in un dormitorio. Alle 20.30 tutto è già finito prima ancora di cominciare.

Sabatino e Franca prendono il locale a S.Ignazio, una zona allora considerata periferica e malfamata rispetto allo splendore di Via Veneto. Tuttavia, Sabatino è estroso: con Pier Francesco Pingitore ed Oreste Lionello s’inventa la pasta durante lo spettacolo teatrale, non dopo.

Del resto, il teatro ha sempre amato Sabatino. Loreta mi racconta di quando Carmelo Bene arrivava a notte fonda , con gli occhi truccati di nero incuteva pure un po’ paura. Era accompagnato a tavola come sulla scena da Lydia Mancinelli. E poi Walter Chiari, Ottavia Piccolo, Rossella Falk, Valeria Valeri e Glauco Mari calato il sipario si precipitavano a mangiare.

“La vita è tutto un sapore”, mi dice Luigina ricordando l’infanzia e la vita intera passata fra la sala e la cucina :”Quando eravamo piccoli, per farci stare buoni, papà ci metteva sopra delle casse di plastica e ci faceva lavare i bicchieri, non c’era la lavastoviglie”.

“L’odore del pesce fresco – ricorda Loreta- era inconfondibile. I clienti aspettavano con trepidazione l’arrivo di Enzo Palumbo . Ci portava il pesce appena pescato dalle barche”.

Prima d’essere “Sabatino” il locale era una pizzeria frequentata, allora, soltanto dai romani facoltosi. Dunque la pizza, anche con l’avvento della famiglia Pantalone, s’è sempre continuata a fare. “Si infornava direttamente il tegame”, mi dice Renato, il fratello di Sabatino vero re della sala. Una sera Aldo Fabrizi venne al locale e disse :”A Sabatì fammela cor cornicione doppio”.

Ad un tiro di schioppo dai palazzi del potere, “Sabatino” è stato anche il prolungamento serale delle assemblee legislative . Le sorelle Pantalone rammentano che i politici d’allora sostavano anche fino alle quattro del mattino per scrivere, al tavolo dell’osteria, le leggi che avrebbero presentato il giorno seguente in Parlamento.

“Craxi mangiava pesante”, ricorda Renato. Luigi Preti aveva un tavolo sempre riservato. Ministro praticamente di tutti i dicasteri più importanti della Repubblica, membro dell’Assemblea Costituente, socialista, al Ministro piaceva tutto in piccole dosi. “Voleva il bicchierino da liquore per bere il vino ed ordinava sempre il quartino”, sorride divertito Renato Pantalone.

Recentemente da “Sabatino” è andato in scena il “patto delle tagliatelle” tra Conte, Salvini e Di Maio. Precisamente, tagliatelle con i funghi porcini.

Mentre parliamo arrivano due signori. “Anche suo papà veniva sempre qui”, dice con orgoglio Luigina. Davanti a me ho uno dei figli di Carlo Donat-Cattin, Claudio. Il padre fu un importante leader politico della Dc e sempiterno Ministro della Repubblica. Insieme ai socialisti Brodolini e Gino Giugni, è stato il padre dello Statuto dei lavoratori.  Carlo ha lavorato in Rai e presiede la Fondazione Donat.Cattin. Insieme a lui c’è Paolo Affronti, per due volte Sindaco di Voghera e Deputato con l’Udeur di Mastella nel 2006, durante il tragico –ed ultimo- Governo Prodi.

“Voghera è famosa per le casalinghe evocate da Arbasino”, lo provoco. Lui, il Sindaco, mi risponde beffardo :” Veramente Voghera è famosa per le tre P: pazzi, peperoni e le p…..”.

Che bella questa storia dei figli che continuano a riprodurre le abitudini dei padri. Anche il Divo Giulio, alias Andreotti, era un affezionato di Sabatino. Si fermava a mangiare e spediva l’autista a giocare ai cavalli. E poi Bobo Craxi è solito mangiare qui, come faceva Bettino. Storie che han fatto la Storia d’Italia.

Il locale è stato acquistato dalla famiglia Pantalone durante le ultime ore di vita di Sabatino . “Stava in terapia intensiva e provava a firmare il compromesso”, mi dice Loreta. Le ultime parole una dichiarazione d’amore alla moglie Franca :” L’allievo ha superato il maestro, hai imparato a cucinare”.  “Mamma ha condotto fino in fondo l’operazione d’acquisto e poi ha raggiunto papà”.

Sabatino e Franca non sono morti. Vivono nell’amore e nel lavoro di Aurora, Lorenzo, Loreta e Luigina Pantalone.

Le sorelle Pantalone con Ivanka Trump

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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.