Nella giornata di ieri i genitori e i parenti degli utenti del Centro Diurno, tramite il loro legale, hanno inviato una diffida al Comune per il trasferimento delle attività nella sede originaria.
Immediata la replica del consigliere delegato ai Servizi Sociali, Francesca Marino.
“Appare anomalo che tale comunicazione – scrive la Marino – sia giunta il giorno successivo all’incontro con gli stessi del 6 ottobre, promosso per la definizione della vicenda, sulla quale l’Amministrazione già si era espressa il mese scorso con i diretti interessati, illustrando le ragioni che l’avevano portata al cambio di sede e garantendo piena disponibilità al confronto, incluso il prendere in considerazione lo spostamento presso la struttura abitualmente utilizzata. Gli stessi familiari sono stati invitati con l’occasione ad un sopralluogo presso la nuova struttura e ad un successivo riscontro con l’Amministrazione, avvenuto solamente nell’incontro del 6 ottobre. In tale contesto, genitori e parenti hanno ribadito la volontà di reintegrare i ragazzi nella sede originaria, vista oramai dagli stessi come una ‘seconda casa’, e l’Amministrazione, accolte le ragioni, ha ritenuto opportuno assecondarle. Tempi tecnici necessari e gli utenti torneranno nella sede originaria. Permettetemi dunque, pur comprendendo la buona fede di genitori e parenti, di restare basita e di prendere le distanze da qualsiasi forma di strumentalizzazione venga fatta da terzi sulla vicenda”.
L’Amministrazione ribadisce, inoltre, che il cambio di sede effettuato è stato concertato con la Cooperativa Ninfea, gestore del servizio, ed è stato unicamente finalizzato ad assicurare il miglioramento qualitativo del tempo e delle attività per i frequentatori del centro stesso, ma prima ancora per garantire il servizio contestualmente a tutti gli utenti nel rispetto nelle misure anti Covid: nella vecchia sede, dove ora torneranno i ragazzi, il servizio può essere svolto solo per due utenti alla volta, diversamente dalla Casa Domotica, complice la presenza in quest’ultima struttura di spazi ampi e diversificati, inclusa una palestra per la psicomotricità, un salone comune e spazi verdi.
“È bene precisare – questo l’epilogo della nota – che alla base della decisione di spostare il Centro Diurno vi è, ovviamente, l’idoneità della suddetta Casa Domotica, verificata dai tecnici e dagli operatori, non solo in ordine alle misure di prevenzione necessarie, ma anche perché la nuova struttura permette di sviluppare progettualità più articolate in ordine alle disabilità motorie e cognitive. Non a caso la struttura è già individuata nel progetto “Dopo di Noi” nell’ambito del Distretto Socio Sanitario di Latina 2 e quindi perfettamente idonea in materia di accessibilità e fruibilità della stessa”.


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