Da circa due anni la presenza del lupo all’interno del Parco Nazionale del Circeo è realtà accertata.

Dapprima assunta con entusiasmo dai naturalisti, la novità, col passar del tempo, ha finito per destare preoccupazione nei cittadini, complici anche i falsi allarmi lanciati sulla difficoltà di convivenza con l’uomo.

Per sgombrare il campo dagli equivoci creati dalle fakes che continuano a circolare, l’Ente Parco intende chiarire una volta per tutte alcuni punti fondamentali della questione.

Pur se a rischio estinzione fino a circa cinque lustri fa, il lupo non è mai scomparso dal nostro paese.
La sua espansione è frutto di dinamiche naturali, dell’incremento numerico, della diffusione delle sue prede selvatiche anche in pianura e delle politiche di conservazione intraprese su tutto il territorio nazionale attraverso specifiche norme di tutela emanate a partire proprio dagli anni ‘70 del secolo scorso.

In Europa non è considerato una specie pericolosa per gli esseri umani. Secoli di difficile convivenza con l’uomo ne hanno plasmato il comportamento facendo sì che, se può, il lupo evita di incontrarlo. Tant’è che dal dopoguerra a oggi non esistono casi documentati di aggressione nei confronti dell’uomo.

Il lupo preferisce le prede selvatiche e se possibile si procura il cibo senza avvicinarsi all’uomo e alle strutture zootecniche. Occasionalmente, però, con la sua grande capacità adattativa e il suo opportunismo, può rivolgere le sue attenzioni verso prede più facili, causando danni agli allevamenti.

Altro principio fondamentale è non fornire mai cibo alla fauna selvatica. Questo per evitare qualsiasi forma di abitudine che potrebbe portare gli animali a diventare confidenti e, quindi, potenzialmente pericolosi per l’uomo.

Tuttavia, in seguito ai recenti fatti di cronaca avvenuti in prossimità del Parco, l’Ente tiene a ribadire che la predazione agli allevamenti non può essere sottovalutata e bisogna attivarsi per minimizzare i danni potenziali. In molti casi, infatti, già semplicemente con un’opportuna custodia del bestiame si possono azzerare i danni in zone popolate da lupi.

Possibile, quindi, la convivenza con il lupo: è già stata “sperimentata” in tutta Italia, anche in zone dove la specie è relativamente nuova. Ovunque si è assistito, inizialmente, a episodi di timore e insofferenza nei confronti della specie ma i fatti hanno, in breve tempo, dimostrato che, adottando adeguati comportamenti, si riescono a risolvere tutte le difficoltà di convivenza.

Pertanto molto importante risulta seguire le indicazioni e segnalare la presenza dei lupi agli enti competenti, come i Carabinieri Forestali (tel. 1515, numero verde 800253608 o direttamente presso i comandi stazione locali) e alla Regione Lazio.

Nei casi di predazione è necessario chiamare il servizio veterinario dell’Ausl per l’accertamento delle cause di morte e le imprese agricole possono segnalare i danni al Servizio Regionale per la richiesta di eventuali risarcimenti.

Infine altro elemento di confusione è rappresentato dalla recente diffusione della razza canina denominata “lupo cecoslovacco” le cui sembianze lupesche posso trarre in inganno ed essere scambiate per quelle di un lupo vero, allargando il campo della espansione della specie selvatica e dando un’impressione amplificata della sua pericolosità.

Per approfondimenti sul lupo, sulle modalità di indennizzo e le buone pratiche per una pacifica convivenza Il Parco invita a visitare i siti internet www.protezionebestiame.it; www.lifewolfalps.eu



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