“Sanità pontina: anche con Casati nell’anno zero”

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LATINA – Giorgio Casati, l’ennesimo “liquidatore” della sanità della Provincia di Latina, è tale e quale ai suoi predecessori, anche se tenta di camuffare con altre e più ricercate chiacchiere il disegno “politicamente sbagliato” del presidente del Lazio Nicola Zingaretti.

Casati, che per legge non può essere manager dell’Asl, infatti, Zingaretti per insediarlo in cima alla poltrona più alta della sanità pontina lo nomina “commissario straordinario”, ieri dichiara che “Il tempo delle promesse che non si possono mantenere è finito”.

Caro “commissario” lei è l’ennesimo rappresentante di Zingaretti che viene nel sud del Lazio per dire delle amenità già ampiamente registrate, pretendendo anche di essere creduto.

A questa provincia gli illuminati come Lei hanno da tempo immemore promesso veramente di tutto: dal Dea di II livello alle truppe di operatori medici, paramedici e tecnici di laboratorio, tutti pronti per il riscatto del cittadino vilipeso della sanità pubblica locale.

Ma a queste promesse, noi, negli anni, non ci abbiamo mai creduto.

Perché sono i fatti che parlano e non le disquisizioni di maniera.

Anche quando abbiamo avuto la possibilità di avvicinarci dall’interno del sistema sanitario, Lei o tutti quelli identici a Lei, agli oltre 600 mila cittadini della Provincia di Latina ha sempre riservato il nulla.

Tanto è vero che chi ha avuto bisogno in questi anni bui di una sanità pubblica sufficientemente utile è dovuto emigrare per altre e più virtuose regioni.

Dott. Casati, basta con la pantomina.

Basta con il gioco delle tre carte.

Basta prese in giro per far abboccare qualche amministratore pontino a votare i suoi documenti fatui, come quello dell’altro giorno, avallato da 17 (il numero della disgrazia) sindaci, che rappresenta  l’ennesima vigliaccata nei confronti dei cittadini che non hanno santi in paradiso.

Vede, ancora oggi Lei ci parla di una ricognizione da compiere sui bisogni sanitari dei cittadini pontini.

Ci proferisce di un servizio di assistenza alla popolazione migrante; di immaginare il potenziamento delle funzioni dello staff,  oltre alla razionalizzazione dell’apparato tecnico amministrativo e al riordino delle funzioni territoriali.

E per ultimo ci paventa anche un virtuoso accoppiamento tra le Asl di Latina e Frosinone.

Dott. Casati, ci scusi, ma a noi tutto questo suo dire ci sembra una minestrina riscaldata per continuare a tirare a campare e a non fare NULLA di concretamente utile.

Siamo convinti che anche con Lei la sanità pontina rimarrà nell’anno zero.

Com’è vero che su questi temi non ci arrenderemo mai di lottare.

 

Gina Cetrone

Movimento politico Sì Cambia


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