LATINA – E’ stato giudicato colpevole di rapina in concorso, eseguita con metodo mafioso. E’ questa l’accusa a Ferdinando “Prosciutto” Di Silvio, condannato a 4 anni e 8 mesi di carcere e all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

La sentenza è stata emessa dal tribunale di Roma al termine del rito abbreviato in cui sono state riconosciute le modalità mafiose con la quale operava. Il 24enne, già esponente del clan di Campo Boario, era accusato insieme al fratello Antonio e allo zio Costantino di una rapina ai danni di un residente nelle popolari di via Pionieri della Bonifica. La vittima era stata oggetto di ricatto e i rapinatori avevano preteso dallo stesso 700 euro per garantirgli protezione da un altro gruppo criminale. E’ uno dei tanti episodi dell’inchiesta ‘Movida’ per la quale nel dicembre 2020 finirono in carcere anche Ferdinando Di Silvio Pescio e Luca Pes.

Gli investigatori hanno potuto, grazie alla collaborazione di alcuni pentiti, scoprire le attività criminose del clan che utilizzava un metodo tipicamente mafioso: minacce di ritorsioni, il riferimento esplicito al clan di appartenenza e al controllo del territorio, la “protezione” offerta a cittadini e attività commerciali. Secondo gli investigatori, gli indagati hanno fatto leva sulla loro fama criminale e sull’appartenenza al clan, ottenendo l’assoggettamento delle vittime e l’omertà delle stesse che hanno tollerato le pressanti richieste, senza denunciare gli autori di tali fatti, almeno fino al contatto con le forze dell’ordine.


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