FROSINONE – Una separazione complicata quella che ha visto protagonista un coppia di Frosinone. E’ la donna a tradire il marito ma poi, evidentemente per non doversi accollare la responsabilità della separazione, lo accusa di maltrattamenti. Quindi il giudizio al tribunale del capoluogo ciociaro coi giudici che danno ragione a lui: la moglie dovrà pagargli un mantenimento di 100 euro. La sentenza, come riporta il Messaggero, ripercorre l’intera vicenda. Si parte dall’agosto del 2017.

Il marito, agente di commercio, trova sui social i messaggi della moglie, dipendente dell’Asl. Nelle chat ci sono sexting e foto nude della donna. Alla relazione virtuale, seguono quelle reali.

Come raccontato in aula dal marito, molte volte la moglie si allontanava da casa. Fino alla scoperta del tradimento. A quel punto la donna è tornata a vivere dalla mamma, lasciando la casa di cui è intestataria all’ex marito. Di mezzo, come detto c’è anche una denuncia per maltrattamenti: il processo penale, però, si conclude con un’assoluzione. «Il fatto non sussiste».

Nel frattempo, via alla causa civile per la separazione. A farla partire è la moglie: «Da diversi anni l’unione coniugale si è deteriorata, sicché al fine di evitare continue discussioni, a volte anche aspre e violente, e di tutelare la propria incolumità fisica e psicologica ha deciso da settembre 2017 di andare a vivere dalla madre».

Per il marito, invece, la fine di 19 anni di matrimonio (unione che ha dato vita a un figlio ormai maggiorenne) «è da rinvenirsi nell’allontanamento della moglie e nella sua condotta fedifraga».

Quindi le chat. Nella memoria depositata dall’uomo si legge che la compagna «è stata sorpresa più volte a chattare su social network con altri, con scambi di contenuto osceno e ad esibirsi in atti di contenuto osceno durante il turno di lavoro in ospedale, addirittura intrattenendo relazioni extraconiugali con più uomini contemporaneamente». A corredo ci sono le conversazioni.

In aula, davanti alle prove, la moglie ha confermato il tradimento. Spiegando, però, di scambiare messaggi solo con «amici». Per il tribunale, però, «che di semplici amicizie si sia trattato è francamente arduo a credersi, atteso il tenore delle conversazioni scambiate».

Per i giudici, inoltre, «non vi sono evidenze in atti di una crisi coniugale». Nemmeno «prova delle condotte violente e dei maltrattamenti posti in essere a danno della coniuge, peraltro da ritenersi escluse dalla sentenza assolutoria emessa il 17 luglio 2023».


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