LATINA – Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di una donna di Latina.

A marzo 2023 mi è stato diagnosticato un carcinoma infiltrante al II stadio con metastasi ai linfonodi. A fine maggio interrompo il lavoro (a contratto scaduto) per dedicarmi alla malattia, il 28 giugno faccio richiesta al Inps per l’invalidità e per l’ accompagno, in quanto ero stata messa al corrente che il 3 luglio avrei cominciato la chemioterapia neoadiuvante o come la chiamiamo in gergo “la rossa”, la più debilitante.

Il 10 luglio ho una trombosi profonda, causata da una mutazione che ho nel sangue e dall’accesso venoso (pic). Inizio eparina che faccio tutt’oggi. Salto un ciclo di chemioterapia di una settimana e lo faccio il 23 luglio, perdo i capelli, ciglia, sopracciglia e 10 kg, sono alta 1,69 ed ero arrivata a pesarne 48. Gli inizi di agosto mi arrivano 3 raccomandate dal Inps in cui mi dicono che mi era stata riconosciuta l’invalidità al 100% ma non l’accompagno.

Non avevo le forze per battagliare pure contro di loro, era già tutto troppo difficile. Premetto che non sono mai stata chiamata a visita, ho ricevuto solo una telefonata in cui mi facevano delle domande su quello che era il mio vissuto giornaliero e credo che sia stato il fatto che riuscissi a lavarmi e ad andare al bagno da sola quello che li ha fatti propendere sul non riconoscermi l’accompagno. Spero però che non sia così. Dopo quella telefonata (metà agosto) non ho più notizie.

A fine settembre mi reco al caf per avere informazioni e mi dicono che la mia pratica è in lavorazione, gli mandano una pec per sollecitare. Novembre, metto l’avvocato, continuano le pec e l Inps continua a dire che è in lavorazione. A gennaio non ho ancora ricevuto un centesimo e Inps neppure risponde più alla pec. Piango mentre scrivo, non avrei mai creduto di trovarmi in una situazione così precaria da tutti i punti di vista, ho finito la chemioterapia il 19 ottobre, sono stata operata il 12 gennaio, ora mi aspetta la radioterapia, attendo l’esame istologico per sapere il numero di cicli.

In questi mesi ho dovuto chiedere soldi, cibo e coraggio, avrei voluto chiedere solo l’ultimo. Ho scoperto che non sono la sola, il mio non è un caso isolato. Grazie per l’attenzione, spero di ricevere una risposta.”


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