“Un gruppo di lavoro politico che brilla quanto la scarsa pubblica illuminazione”

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TERRACINA – I primi sei mesi del governo politico cittadino targato nuovo corso cosa ha prodotto per Terracina?

E una domanda cui è difficile dare una risposta di senso compiuto, mentre si è notato chiaramente nelle ultime settimane che pezzi ritenuti importanti dell’amministrazione comunale iniziano a perdere anche la considerazione dei propri familiari, che pubblicamente li biasimano per promesse evidentemente non mantenute.

Da questi primi sei mesi di osservazione possiamo evidenziare una forsennata esaltazione “fesbukiana” con la permanente okkupazione del social network per mostrare: foto di buche otturate in una città che è tutta una buca; disposizione di artistiche ciotole di fiori in una città che è campionessa in negativo nella gestione e tutela del verde pubblico. Ad esempio.

Facebook forse è utilizzato inconsciamente più come quotidiano feticcio per testimoniare l’esistenza in vita di alcuni personaggi della nomenclatura politica cittadina  e solo per ultimo come luogo speculativo dove promuovere i fatti politici e amministrativi che si vorrebbero compiuti.

Fatti, questi, che nella Prima Repubblica erano rubricati come ordinaria amministrazione e compito esclusivo dell’apparato burocratico costituito da: operai, funzionari, dirigenti, oggi esaltati dagli imberbi amministratori fino al delirio.

Il tutto pur di vedersi riconosciuto un lavoro che oggettivamente fino ad oggi ha prodotto poco o niente, anche in fase di seria programmazione futura.

Evidentemente l’effetto straordinario, per certi aspetti psichedelico, deve ancora essere messo in Cantiere e non disperiamo di vederlo al più presto.

E mentre ci si esalta virtualmente per le foto scattate nelle infinite premiazioni, cene o pranzi, con sole donne di “potere” o in “promiscuità” con l’universo maschile di governo e parvenu dell’ultimo minuto, il Popolo Sovrano non si appassiona molto per la posa di qualche fioriera o l’otturazione di qualche buca e aspetta la vera rivoluzione dolce n.2.

I cittadini avvertono a pochi mesi dal nuovo corso amministrativo anche un forte senso di frustrazione, d’impotenza, forse anche di pentimento per aver votato una soluzione politica che appare inconsistente alla tutela degli interessi dei terracinesi.

La truppa procede dunque senza analisi critica e fa “ammuina” nel presentare atti farlocchi pieni zeppi di orrori, conferimenti di lavori pubblici sotto la soglia dei 40 mila euro, somma che ricordiamo permette di non indire alcuna gara tra ditte.

Addirittura “ammuina”  lavori sponsorizzati e certosinamente  tarati per non superare la fatidica soglia.

Buona parte degli eletti, che teorizzava “Terracina ai terracinesi” e che si erano detti pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo per cambiare il verso alla città, sta brillando tanto quanto il sistema dell’illuminazione pubblica. Notoriamente scarso.

E siamo solo a pochi mesi dall’avvio della consiliatura.

 

 

Gina Cetrone

Movimento politico Sì Cambia


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