16 anni fa l’eccidio di Nassiriya. Il ricordo del Sindaco Zaccheo :”A Latina i congiunti e le vedove dei ragazzi caduti per l’intitolazione di Largo Nassiriya”.

612

Sono ore drammatiche per il Paese e le sue Forze Armate. 5 nostri militari, due dell’Esercito e tre della Marina, sono rimasti feriti in Iraq mentre erano intenti a sminare degli ordigni. Daesh ha naturalmente rivendicato l’attentato, ad indicare il mai cessato vitalismo dello Stato Islamico.

Oggi, 12 novembre, è una data particolare: nel 2003 caddero a Nassiriya 12 carabinieri e 5 militari italiani, impegnati in una operazione di pace denominata “Antica Babilonia”. L’allora Ministro della Difesa, Antonio Martino mise a verbale: “E’ come se avessi perso i miei figli”.

Ricordiamo con l’allora Sindaco Vincenzo Zaccheo quei momenti fatidici per la Storia nazionale.

 

On.Zaccheo , ricorda come apprese la notizia dell’attentato di Nassiriya e cosa pensò in quel frangente?

Ricordo che appresi del tragico evento da Salvatore De Monaco, allora Presidente del Consiglio Comunale. La nostra emozione fu la medesima, anche in ragione delle comuni vicende familiari: entrambi siamo figli di uomini che hanno servito l’Arma dei Carabinieri. A mio padre è stata intitolata anche la Caserma dell’Arma di Aprilia, una delle cinque più importanti del Lazio. Può immaginare quanto la notizia mi turbò.

Da Sindaco della città di Latina cosa fece, concretamente?

In ventiquattro ore convocai un Consiglio Comunale straordinario. Parteciparono tutti i Sindaci della Provincia, il Generale Piccotti, l’allora Prefetto La Rosa e sua Eccellenza il Vescovo. Quel Consiglio deliberò l’intitolazione di “Largo Nassiriya” esattamente davanti alla Caserma “Vittoriano Cimmarrusti” e la realizzazione del monumento al Carabiniere. Si ritrovarono a Latina le vedove ed i familiari dei nostri ragazzi caduti nell’eccidio di Nassirijia. Fu una delle occasioni più emozionanti della mia vita politica.

 

E poi, se non ricordo male, Latina divenne la scena nazionale di grandi adunate..

Ricorda bene. Latina ha ospitato, su input dell’amministrazione che guidavo, il raduno interregionale e poi nazionale dell’Arma dei Carabinieri. Come dimenticare, inoltre, la grandissima partecipazione della comunità non solo della città di Latina, ma dell’intera Provincia, alla adunata nazionale degli Alpini? Furono occasioni per ribadire la nostra adesione a valori irrinunciabili,  quali il senso dello Stato, delle Istituzioni e della legalità. L’allora Ministro della Difesa La Russa, ebbe a dire che Latina era divenuta un modello nazionale per la capacità organizzativa con cui realizzammo queste iniziative.

La sua vicinanza all’Arma dei Carabinieri è rimasta immutata. Recentemente si è recato proprio ad Aprilia per portare la sua solidarietà agli uomini di quella Compagnia territoriale, vittime di alcuni gravi minacce. Qualcuno ha avuto anche il cattivo gusto di polemizzare per il fatto che ad Aprilia la Caserma sia intitolata a suo padre. Come risponde?

 

Con un sorriso. Ricordo che il Presidente del Nastro Azzurro, Luigi Casalvieri, riscoprì le gesta eroiche del Maresciallo Luigi Fiorello Marziale Zaccheo. Meriti ampiamente narrati da intellettuali come Emilio Drudi ed Antonio Pennacchi. Si farebbe un torto alla integrità morale dell’Arma se si pensasse che quella intitolazione si debba al fatto che in quel momento io fossi Sindaco di Latina.

In Politica tutto può esser lecito. Tuttavia, mai si dovrebbe speculare su vicende familiari che, nel mio caso, hanno assunto anche i contorni della tragedia.

 

Largo Nassirija con il monumento ai Carabinieri

News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.