LATINA- A chi e a cosa servono le primarie del Pd?

Ai dirigenti per gareggiare nella disciplina olimpionica di cui son campioni indiscussi: lo sputtanamento reciproco. Come non ricordare, del resto, le ultime elezioni primarie che videro la grande, si fa per dire, contrapposizione fra Enrico Forte e Paolo Galante?

Ricordiamo pagine e pagine di giornale per delegittimare l’albergatore pontino. Non dubitiamo che i suddetti articoli fossero farina del sacco degli acutissimi cronisti nostrani e non certo di qualche interessato. Tuttavia, come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.

Le primarie, dunque, servono per far scorrere il sangue dei vinti. Definire i rapporti di forza. Puntualmente, però, i nodi vengono al pettine ed appena si giunge alle elezioni, quelle vere, vi è un’unica certezza: il Pd perde e pure malamente.

Nel 2016 pur di impedire che quegli stessi dirigenti , reduci da una lotta che nemmeno i gladiatori nell’Anfiteatro Flavio, andassero al governo della città i latinensi hanno preferito votare Coletta, uno che al massimo aveva organizzato qualche spettacolino culturale con zero esperienza d’amministrazione. Per dire della stima e della fiducia che i cittadini nutrivano e nutrono nei riguardi del Pd.

Una fantasmagorica riunione romana ha sancito che, per uscire dal cul de sac delle amminsitrative 2021, il partito dovrà proporre delle primarie di coalizione alle quali potrà partecipare – per gentile concessione, sembra quasi di udire il sibilo di Fantozzi “come è umano, lei”- il Sindaco uscente Damiano Coletta.

Sindaco del quale il Pd, con qualche ragione, ha detto peste e corna fino all’altro ieri. Perché mai uno che governa una città di 120.000 abitanti dovrebbe partecipare a primarie decise da un partito che a Piazza del Popolo siede sui banchi dell’opposizione? Coletta cosa dovrebbe fare, sfidare la Zuliani o, che so, Cozzolino? Se il Sindaco non può dirsi certo Max Weber, questa genialata non è certo partorita dalla mente brillante di Norberto Bobbio.

Semplicemente, la Politica si fa con quel che hai a disposizione così come la cena la prepari con quel che c’è nel frigo. Vorresti il caviale, ma c’è del tonno Rio Mare.

Il Pd dovrebbe prendere atto che non ha un nome all’altezza per governare la città e che il famigerato “campo largo” può avere un unico candidato Sindaco: Damiano Coletta.

Poi, sei i democratici vogliono fare un cadeaux alla peggiore “destra” di sempre , se ne assumano la responsabilità.

Del resto le loro primarie son servite sempre ai casi loro, mai alla città.


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.