Amarcord, l’ultimo giorno del versamento dei miniassegni al Banco di Santo Spirito di Latina

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Non potrò mai dimenticare il periodo dei miniassegni. Quando fu stabilito dal Governo l’ultimo giorno di validità mi trovavo per una normale operazione bancaria all’interno del Banco di Santo Spirito a Latina, in corso Matteotti. Mai visto tante persone in quel salone, quasi una folla da stadio. In pochi sapevano che quei piccoli ritagli di carta venivano soppressi per cui molti di questi titoli andarono distrutti, perduti, altri mantenuti dai collezionisti. Qualche cliente della banca decise, però, di versare sul proprio conto corrente i miniassegni rimasti nel portafoglio, si trattava di compilare a mano le vecchie distinte, cosa rapida se dovevi versare pochi assegni o contanti. Si formò una lunga fila davanti a un cassiere molto noto in città; un bontempone disse a gran a voce guardando un amico famoso per essere tirchio, posizionato in testa alla fila: “Amazza i sordi che c’ha questo”, tra lo stupore generale. Non voleva perdere quei soldi, evidentemente. Tra una risata e l’altra passò più di un ora, il Banco di Santo Spirito era diventato come il momento della chiusura dela Borsa di New York. Una mattinta convulsa ma divertente, specialmente per noi giovani. I miniassegni furono un tipo di denaro che circolò in Italia, nella seconda metà degli anni settanta, in sostituzione delle monete metalliche che in quel periodo scarseggiavano. I miniassegni fecero la loro comparsa nel dicembre del 1975 e vennero emessi da molte banche; avevano il valore nominale di 50, 100, 150, 200, 250, 300 e 350 lire. Furono chiamati così perché erano assegni circolari. L’epansione fu rapida: ne circolarono 835 tipi diversi er un ammontare di 200 miliardi di lire. I miniassegni sparirono sul finire del 1978, quando l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato fu in grado di sopperire alla mancanza di monete metalliche. Tutta colpa dell’ inflazione molto alta.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.