LATINA – Sono ormai diversi anni che in giro per le strade di Latina si stanno moltiplicando le paia di scarpe appese sui fili elettrici che sovrastano le vie del capoluogo. Da quelle principali fino a quelle più limitrofe, più di un cittadino si sarà accorto almeno una volta, alzando la testa all’insù, di un paio di calzature legate con i lacci tra loro penzolare sui cavi delle linee elettriche o telefoniche sopra la sua testa: ma cosa si nasconde dietro questa usanza?

Dopo esser stato testimone negli anni delle teorie più strambe (da rito di iniziazione a semplice atto per “impossessarsi” idealmente della strada – seguendo la formula “scarpe mie, strada mia” –), è bastato eseguire una veloce ricerca su internet per scoprire le origini di questo fenomeno il quale, come tutte le tendenze di massa, proviene – ovviamente – dall’America.

Questa particolare pratica, infatti, definita “Shoefiti“, prende il nome dall’unione delle parole “shoe” (scarpa) e “graffiti” e nasce nelle zone rurali e urbane degli Stati Uniti come manifestazione del folklore adolescenziale. Nel corso degli anni, tuttavia, il fenomeno dello “Shoefiti” si è allargato fino all’America del Sud, all’Australia e all’Europa, con episodi registrati nelle principali città di Germania, Gran Bretagna, Spagna, Irlanda, Norvegia, Svezia, Romania e, da qualche anno, anche in Italia.

In merito al vero significato di questa misteriosa tendenza sono state date diverse interpretazioni. Come riportato da Wikipedia, infatti, appendere le scarpe ai fili potrebbe servire “come segnalazione di luoghi dove vi è spaccio o consumo di droghe, mentre altri sostengono che questa pratica sia usata dalle bande giovanili per commemorare un loro membro vittima di un omicidio o semplicemente per delimitare i loro confini, oppure per segnalare luoghi dov’è possibile compiere furti in diversi momenti della giornata, a seconda del tipo di calzature“.

E ancora, secondo altri il lancio delle scarpe sarebbe “legato alla fine della scuola o ad un imminente matrimonio, alla perdita della verginità o semplicemente alla noia e all’ubriachezza, oppure come istinto umano di lasciare il segno o ancor più semplicemente per sbarazzarsi di scarpe vecchie e logore”.

In ogni caso, questo fenomeno ha dato adito alle più disparate leggende metropolitane e, anche nella nostra città, non mancano teorie e ipotesi riguardo il suo significato. Quella giusta? Alla fantasia di ognuno di noi il compito di dare la risposta finale.


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Laurea triennale in "Scienze della comunicazione e dell'informazione" presso Università degli Studi Roma TRE. Laurea Specialistica in "Media, Comunicazione digitale e Giornalismo" presso Università La Sapienza di Roma. Aspirante giornalista e addetto stampa presso vari enti locali, scrivo di cronaca, politica, società e sport.