Cara Preside Eleonora Lofrese,
non ho il piacere di conoscerla eppure mi permetto di rivolgerle un appello accorato: non disperda l’eredità, la ricchezza culturale ed artistica che il Classico “Dante Alighieri” ha acquisito nei decenni passati!
Abbiamo letto nel procelloso mare del net, che è allo studio un’ipotesi di accorpamento fra il Classico e l’Istituto Tecnico- Commerciale “Vittorio Veneto”. Preside, glielo dico senza particolari smancerie: sarebbe una iattura!
Intanto, stiamo parlando di due mondi che si son sempre sfiorati, annusati, scrutati e mai amati. Quando mia madre era una studentessa dell’Alighieri per ragioni politiche ed ideologiche: al Classico c’erano più compagni, al Vittorio la maggioranza era costituita dai fasci.
Quando toccò a mei iscrivermi al “Dante Alighieri”, purtroppo ogni steccato ideologico era crollato insieme al Muro di Berlino. Allora la differenza non era più ideologica o politica, bensì culturale.
Vede, cara Preside, Giorgio Maulucci è stato l’anima, il cuore, il cervello e chissà cos’altro di una poderosa intuizione e rivoluzione culturale – altro che Mao!- che trasformò quel triste edificio prefabbricato (diciamocelo, esteticamente parlando è un obbrobrio) in un salotto culturale e in un centro di produzione di poesia, letteratura, cinema , teatro. Insomma, in una avanguardia.
Poi, negli ultimi anni, una gestione mediocre banale incolta ha ridotto la scuola ad essere marginale nella vita sociale della città.
Lei, Preside, ha una grande occasione: attingere da quel tanto di buono che la storia del Liceo Classico “Dante Alighieri” ci ha lasciato per ripensare un nuovo ruolo della tradizione classica nel mondo di oggi, dove a prevalere sono la tecnica e la globalizzazione.
Non è vero che il latino ed il greco sono morti, vivono nel nostro italiano in ogni momento. Semplicemente, andrebbe spiegato ai ragazzi che alle scuole medie si affannano a scegliere il loro percorso di studi. Se possibile, gli sia comunicata la passione, l’attualità ed il genio che possono offrire una tragedia greca, o un brano di un lirico o, che so, una versione da tradurre.
Se i ragazzi non scelgono il Liceo Classico, non vi scelgono, è colpa vostra. Non siete riusciti ad entusiamarli, ad ammaliarli, a coinvolgerli , a leggere nei loro occhi un desiderio , una fantasia e talvolta anche un dolore.
Cara Preside, non butti via una grande storia, una delle poche davvero belle di questa giovane città. Resista, lotti, educhi i ragazzi alla grandezza della civiltà umanistica su cui si fonda l’Occidente moderno.
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