LATINA – Questa mattina la Polizia di Stato di Latina ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone, ritenute gravemente indiziate a vario titolo dei reati di estorsione, truffa, violenza privata, danneggiamento e lesioni, reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolazione mafiosa.
Soltanto uno di loro, Ferdinando Ciarelli (classe 1998), è stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in regime degli arresti domiciliari, mentre destinatari della custodia cautelare in carcere (molti dei coinvolti risultano tuttavia già ristretti in carcere o agli arresti domiciliari) sono stati: Manuel Agresti (classe 1985), Matteo Ciaravino (classe 1989), Carmine Ciarelli detto “Porchettone” (classe 1966), i figli di quest’ultimo Ferdinando Ciarelli detto “Macù” (classe 1982) e Pasquale Ciarelli (classe (1984), Antoniogiorgio Ciarelli (classe 1980), Ferdinando Ciarelli detto “Furt” (classe 1963), Roberto Ciarelli (classe 1996), il figlio di Armando detto “Lallà”, Gianluca Di Silvio (classe 1996), il deceduto figlio di “Lallà”, Samuele Di Silvio (classe 1990), Costantino Di Silvio detto “Patatone” (classe 1982), Francesco Iannarilli (classe 1987), Rosaria Di Silvio (classe 1964), Maria Grazia Di Silvio (classe 1964) e Valentina Travali (classe 1987).
Risultano indagati, invece, Pamela Ciarelli, Costantino Di Silvio detto “Cha Cha”, il collaboratore di giustizia Andrea Pradissitto, Gina Rocco (compagna di Roberto Ciarelli) e Francesco Viola (clan Travali).
L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, si è sviluppata a seguito degli approfondimenti svolti in merito alle dichiarazioni rese in diversi interrogatori da alcuni collaboratori di giustizia con riguardo le attività illecite svolte da appartenenti alla famiglia Ciarelli.
In particolare questi ultimi indicavano una pletora di imprenditori, commercianti ed altri cittadini quali vittime di usura ed estorsione da parte dei Ciarelli.
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