Auguri Damiano Coletta ” Primo Mobile ” !

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Finora mi è piaciuto ironizzare benevolmente sul “mio” personaggio, dico Coletta o dello status Im-mobile! Ora mi compiaccio dire che è entrato “in mobilità”, che avrà le carte in regola per mobilitare, si spera, uno staff adeguato alle domande ed esigenze della città e dei cittadini. La maggioranza dei consiglieri sappiamo sedere dalla parte destra, malgrado ciò confido nel buon senso politico della maggioranza a tutto vantaggio dell’utile collettivo e civico, esente da speciosi ostruzionismi o inutili rigurgiti. Il precedente quinquennio può paragonarsi al percorso scolastico superiore ultimato il quale si accede all’Università quindi alla professione. Questo secondo quinquennio potrebbe ritenersi la discussione della tesi di laurea, una tesi “specialistica” dimostrativa della assimilazione e rielaborazione personale della indispensabile “consultazione dei testi”. Importante sarà non circoscriversi nel cosiddetto “cerchio magico”, nel saper allungare lo sguardo a “testi e contesti” che esulino dai cosiddetti testi-teste di/della cosiddetta base. Coletta è chiamato non già alla resa dei conti bensì a “far di conto”, a rendicontare un quinquennio per così dire sperimentale, insomma ad eleggere a sistema quanto precedentemente sperimentato con ogni accorgimento affinché la sperimentazione non rimanga tale cioè fine a se stessa; in una parola, ad essere “illuminato”! Stando a Kant e alla sua idea di Illuminismo questo implica e prescrive l’ “uscita dallo stato di minorità” inteso come analfabetismo o ignoranza: il motto coniato da Kant è <sàpere aude>, abbi il coraggio di conoscere, di apprendere onde procedere al superamento degli ostacoli. E’ quanto auguriamo a Coletta, il coraggio di saper cogliere e raccogliere il meglio fiducioso che -cito De André- “… anche dal letame può nascere un fiore”, nel nostro caso il letame è il pressapochismo, la indifferenza per lo più diffusa di una città soggiogata chissà perché da essa o dalla acquiescenza. Di rincalzo a Kant lo esortiamo a “movère aude”: abbia il coraggio di ri-mettersi in moto, di azionare il motore im-ponendosi come “primo mobile” (in senso dantesco) ! Consapevoli che egli non può essere davvero il Padreterno ciononostante che sia finalmente il Padre Nostro alias sindaco e ci liberi da tanti mali! AUGURI (gimaul)

 


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