Carenza idrica, il piano di Acqualatina: ora la palla passa alla Conferenza dei Sindaci

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LATINA – Acqualatina ha messo a punto la sua stratgia per affrontare l’emergenza idroca che si è palesata soprattutto negli ultimi mesi nel sud pontino “Come noto – spiegano i vertici della società – dal mese di agosto, il territorio dell’Ato4, in special modo il Sud Pontino, sta affrontando un’anomala carenza idrica causata dall’abbassamento dei livelli di acqua nelle falde naturali.

Dal confronto delle portate delle centrali Mazzoccolo e Capodacqua, le due principali fonti a servizio dei Comuni del Sud Pontino, infatti, confrontando il mese di settembre 2016 con il mese di settembre 2015 si rileva un deficit di circa 94,5 litri al secondo, mentre il confronto tra la portata disponibile nel 2016 e quella del 2012, anno che ha visto un’altra rilevante carenza idrica, registra un deficit di 48,5 litri al secondo. Quest’anno, dunque, il territorio è oggetto di una crisi idrica ancora più pesante di quella del 2012. A fronte di questa situazione, Acqualatina è intervenuta, sin da subito, mettendo in atto un piano d’azione straordinario, che ha previsto:

· un rafforzamento delle squadre tecniche,

· un’accelerazione degli interventi di riparazione perdite su strada,

· il posizionamento di numerose autobotti come mezzi sostitutivi

· manovre di regolazione di pressione notturna

· e una costante informazione a favore delle istituzioni e degli utenti.

Tutto ciò, al fine di lenire quanto più possibile i disagi sul territorio, disagi, che, comunque, sono stati ingenti.

Tale fenomeno è dovuto al fatto che la carenza idrica ha riguardato soprattutto un territorio, il Sud Pontino, caratterizzato da una infrastruttura idrica estremamente fragile, con perdite che rappresentano circa il 70% dell’acqua immessa in rete e un rendimento di rete medio pari solo al 21%, contro il 29% dell’intero Ato4.

Acqualatina ha presentato il piano degli interventi necessario a risolvere la problematica dell’approvvigionamento, nel Sud Pontino e non solo, e che agisce sostanzialmente su due fronti: nuove fonti di approvvigionamento e potenziamento di quelle esistenti, da una parte, e recupero delle perdite fisiche dall’altro”.

«Il tema dell’approvvigionamento idrico, in particolare per il Sud Pontino ma non solo, è oggettivamente una priorità, e non da oggi – Interviene l’Amministratore Delegato di Acqualatina, Ingegner Raimondo Luigi Besson – La carenza di quest’anno ha aggravato una situazione ben nota e sulla quale siamo già al lavoro da anni; come gestore del servizio, Acqualatina ha più volte manifestato l’esigenza di intervenire in maniera strutturale e con investimenti importanti. Oggi rileviamo una situazione delle fonti, con un trend in peggioramento negli anni, che drammatizza questa necessità, e lo abbiamo dichiarato con chiarezza anche durante la riunione convocata dall’ATO, a settembre, a Formia.

Come Acqualatina abbiamo attivato le azioni utili per garantire la realizzazione di quegli interventi necessari. Ora sta ai Sindaci, nel consesso della Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti dell’ATO4, agire sul Piano degli Interventi, in modo tale da rendere le azioni a favore del Sud Pontino, e non solo, prioritarie in termini temporali e di importi impegnati.»

Acqualatina è già a lavoro per tutto quanto necessario al potenziamento delle fonti di approvvigionamento già attive e all’individuazione di nuove risorse, nel Sud Pontino, così come nel resto dell’Ato4. Nello specifico:

· Centrale Capodacqua (a servizio dei Comuni di Formia, Gaeta, Spigno Saturnia, Minturno, Castelforte, S.S. Cosma e Damiano): è già stato affidato l’incarico per lo svolgimento di studi geologici finalizzati all’individuazione di nuovi pozzi che potenzieranno la portata della centrale, garantendo l’emungimento di acqua da fonti alternative, in caso di abbassamento dei livelli della sorgente principale. Il termine dei lavori è previsto per dicembre 2018 e l’importo totale è di circa 1,6milioni di euro.

· Pozzi “25 Ponti” (a servizio dei Comuni di Formia e Gaeta): Sono già stati avviati studi geologici finalizzati all’individuazione di nuovi pozzi nell’area dei “25 ponti”, a Formia, che permetteranno di potenziare l’approvvigionamento nei Comuni di Formia e Gaeta. Il termine dei lavori è previsto per marzo 2018, con un importo totale di circa 750mila euro.

· Centrale Mazzoccolo (a servizio dei Comuni di Formia e Gaeta): Presso la Centrale, nel mese di giugno 2016 sono terminati i lavori di messa in sicurezza, con un investimento di circa 530mila euro, mentre è attualmente in corso la progettazione dei lavori di ricaptazione della centrale. Tali lavori, che termineranno a marzo 2018, con un importo complessivo di circa 1,6milioni di euro, permetteranno di emungere acqua da nuovi pozzi, in caso di abbassamento dei livelli della sorgente principale.

· Centrale Vetere (a servizio dei Comuni di Fondi, Monte S. Biagio, Itri, Sperlonga): è prevista la messa in esercizio dei pozzi di Vallemarina attraverso il risanamento della condotta Vetere-Monte San Biagio e attraverso la realizzazione di una nuova condotta, per un importo di circa 1 milione di euro.

· Centrale Sardellane (a servizio dei Comuni di Sezze, Pontinia, Terracina, San Felice Circeo, Sabaudia, Priverno, Latina, Sonnino): con conclusione lavori entro il 2017, è previsto il potenziamento della captazione attraverso l’utilizzo di un pozzo attualmente non operativo e l’installazione di una nuova elettropompa in grado di emungere 12 litri al secondo, per un importo di circa 250mila euro. I lavori permetteranno di aumentare la portata della centrale, garantendo l’approvvigionamento anche in caso di guasti. È in corso, inoltre, il risanamento della condotta Sardellane-Terracina che consentirà, entro il 2018, la copertura del servizio, anche in caso di necessità, su Priverno, Sonnino e Terracina, per un importo di circa 1,7milioni di euro.

· Centrale Fiumicello (a servizio dei comuni di Prossedi, Villa Santo Stefano, Roccasecca dei Volsci, Roccagorga, Priverno, Maenza, Sonnino): con un importo di circa 350mila euro, verranno collegati alla centrale due pozzi ubicati in prossimità del fiume Amaseno, attualmente di proprietà della Regione Lazio. I lavori consentiranno di implementare l’operatività della centrale, rendendola meno esposta a crisi idriche.


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