LATINA – La fine dei partiti e della Politica. Non sapremmo come altrimenti definire l’esito del grande incontro avvenuto tra i leader del centrodestra. Il Senatore Claudio Fazzone, l’Onorevole Durigon e Nicola Calandrini, infatti, pare abbiano tracciato un identikit del prossimo Sindaco di Latina.

Un esterno, senza alcuna esperienza politica ed amministrativa proveniente dal mondo delle professioni o dell’imprenditoria. In poche parole, un papa straniero che rifaccia il trucco ad un centrodestra impallidito dalla tragedia politica ( e giudiziaria) dell’esperienza Di Giorgi.

Detta così, non pare una genialata. In primo luogo poiché, chiunque avrà la responsabilità di governare Latina dovrà fare i conti con almeno una decina d’anni di vuoto politico ed amministrativo. Un buco nero che, d’altronde, è ampiamente certificato da tutti gli indicatori disponibili.

Coletta ed Lbc hanno vinto perché han promesso ai latinensi il sogno di un buon governo lontano dagli scandali, dalla cattiva politica e all’insegna dell’onestà. A sentire l’umore cittadino fatichiamo a pensare che abbiano convinto. Assessori nominati e poi revocati con una facilità che ricorda da vicino l’infausta Virginia Raggi ed una inesperienza in ragione della quale si è appaltata Latina alla politica romana. Silvio Di Francia alla cultura ne è un plastico esempio. Come anche l’accordo che magari c’è, ma anche no ma forse sì con il Partito Democratico sta passando per i binari del Sen. Bruno Astorre, luogotenente di Nicola Zingaretti nel Lazio. Ed infatti nella rosa appassita dei nomi avanzati dai dem compare una simpatica ragazza di cui si ignora quasi tutto eccetto che nulla abbia a che fare con Latina, chiamata a  gestire le attività produttive.

Tutto questo indigeribile minestrone dovrebbe consigliare agli arguti generali del centrodestra di non puntare sulla inesperienza. Se lo facessero, infatti, certificherebbero la loro inadeguatezza di classe dirigente. Ammetterebbero implicitamente, cioè, di non avere una classe dirigente all’altezza della sfida di governo. E pure in Consiglio Comunale c’è una parte del centrodestra che l’opposizione la fa ed anche bene: penso a Giovanna Miele di Forza Italia o a Massimiliano Carnevale, Capogruppo della Lega.

Un Sindaco Re Travicello ostaggio dei partiti sarebbe una riedizione inquietante dell’epoca Di Giorgi dove a comandare non era certo il primo cittadino ma Pasquale Maietta, Fabrizio Cirilli ed altri padri della patria.

Occorre un Sindaco espressione della Politica e dei partiti , magari dotato di una certa autorevolezza essendo consapevoli, però, che non può bastare un uomo solo. Servono una Giunta capace ed un Consiglio che dia l’indirizzo politico e di controllo, al netto delle poco edificanti attività di questuanti.

La composizione delle liste, poi, dovrà rappresentare il momento della verità: si facciano da parte coloro che gestirono, da protagonisti, fasi di vera e propria mortificazione della Politica. Si incoraggi, quindi, una nuova fioritura dell’impegno politico, della militanza, della fede laica nei valori della nostra comunità.

Soltanto così il centrodestra potrà essere ritenuto credibile agli occhi dei cittadini che, contrariamente a quel che si pensa, non hanno mica l’anello al naso.


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.