LATINA – “La gestione della cooperativa Karibù nel territorio del Comune di Latina rientra nell’ambito dei CAS (centri di assistenza straordinaria) che sono una modalità di accoglienza, secondo il nostro modo di vedere, e come abbiamo sempre sottolineato, non congeniale poiché modello che lavora nell’ambito della straordinarietà. A dispetto di quello Sprar che abbiamo adoperato durante tutta la nostra consiliatura. Il quale, invece, contempla un’accoglienza organizzata. Non a caso negli anni, lo ricorderanno tutti, ci sono state diverse proteste da parte degli ospiti dei CAS gestiti da Karibù”. Queste le parole, in una nota, di Latina Bene Comune.
In aggiunta: “Dinanzi alle proteste ci adoperammo presso la prefettura che è stato, ed è, l’unico ente di riferimento per la Karibù. Anzi, poiché la cooperativa è entrata nel sistema Sprar del comune di Latina per la sola consulenza legale dei rifugiati negli anni 2014-2015, quando siamo arrivati in Comune nel 2016 abbiamo trovato una situazione già in essere ed abbiamo dovuto affrontare una spesa di 18 mila euro per questa assistenza. Siamo poi rimasti un attore meramente collaterale e, soprattutto, non abbiamo più speso neanche un euro”.
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