Ciro, pizzaiolo di Napoli, a Brescia insegna a fare la pizza ai detenuti

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BRESCIA – Ha 33 anni Ciro Di Maio ed è un giovane pizzaiolo originario di Frattamaggiore, comune di Napoli. Nel 2015 per trovare nuove opportunità lavorative decise di trasferirsi in Lombardia. Così è iniziata l’avventura di “San Ciro”, la sua pizzeria con sede a Brescia. Il nome del locale deriva da quello dei nonni, sia materno che paterno, di Ciro. Figure importanti nella sua vita, come quella del padre, che per rimediare al suo passato ha dedicato il suo tempo al volontariato e ad aiutare i giovani ad uscire dalla droga collaborando con una comunità per salvare i tossicodipendenti.
Ciro oggi si considera un privilegiato e, dopo aver superato le difficoltà connesse alla pandemia e ai successivi rincari delle materie prime, ha deciso di donare a chi è meno fortunato la possibilità di trovarsi un lavoro. La pizza come forma di rinascita. Il lavoro come via di fuga dalla criminalità.
Dallo scorso 28 febbraio, infatti, Ciro sta insegnando l’arte della pizza ai detenuti del carcere Canton Mombello di Brescia, grazie ad un progetto ideato in collaborazione con Luisa Ravagnani, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia e sostenuto dalla direttrice del carcere stesso, Francesca Paola Lucrezi. Un progetto nato già nel 2019, poi sospeso per via del Covid, che adesso può finalmente decollare.

Ciro sta entrando in carcere due volte a settimana, proponendo lezioni di teoria e pratica su come si fa la pizza perfetta. Dal ruolo del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto a quelli del pomodoro. Alle lezioni, che andranno avanti per due mesi, stanno presenziando sette detenuti, tutti accusati di reati minori e dunque pronti a scontare un (breve) periodo di detenzione in carcere. In tutto, quaranta ore di un corso professionale che userà le strutture del carcere e sarà supportato da “San Ciro”, almeno per la gestione dei primi impasti.

“Imparare un mestiere in carcere – spiega Luisa Ravagnani garante dei diritti delle persone private della libertà personale a Brescia – è una concreta possibilità di utilizzare il tempo della pena per prepararsi a un futuro lontano dalle scelte devianti che in precedenza hanno condotto al carcere. L’impegno di Ciro in questo progetto dimostra che la collettività esterna è in grado di abbandonare pregiudizi per trasformarsi in elemento fondamentale del percorso di reinserimento. Speriamo che l’entusiasmo di Ciro contagi anche altri imprenditori che, come lui, sappiano credere nelle seconde possibilità”.

“Il corso di pizzaiolo nella Casa Circondariale di Brescia – le fa eco la direttrice del carcere Francesca Paola Lucrezi – ha riscosso subito moltissimo apprezzamento tra i detenuti che ne hanno chiesto, in numero di gran lunga superiore rispetto ai posti disponibili, la partecipazione. L’attività professionalizzante, oltre a conferire competenze è particolarmente “appetibile” per la spendibilità nel mondo del lavoro. È senz’altro auspicabile la ripetizione dell’attività all’interno del carcere”.

“Un ragazzo che finisce in carcere, magari per reati minori, poi ha una difficoltà enorme nel reinserirsi nel mondo lavorativo – spiega Ciro – Lo so per esperienza personale, ho visto molti amici finire male. Per questo ho deciso di impegnarmi in prima persona per aiutarli. In questo momento storico, tra l’altro, c’è una richiesta sempre maggiore di pizzaioli e di persone che si vogliano impegnare nell’ambiente della ristorazione. Abbiamo pensato di proporre un corso di questo tipo proprio per garantire in modo quasi automatico l’assunzione alle persone che seguiranno il corso”.

L’obiettivo di Ciro è quello di creare una sorta di consorzio di pizzaioli che, come lui, vogliano dare una possibilità a chi ha sbagliato e contemporaneamente ricoprire quei ruoli che sono ancora vacanti.

“Lancio un appello ai miei colleghi che lavorano nella ristorazione, – conclude Ciro – vorrei fondare un’associazione di persone che vogliano aiutare gli ex detenuti a reinserirsi con una nuova professionalità. In questo periodo nel quale mancano lavoratori è un modello positivo per tutti”.

 


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Giornalista, organizzatrice oltre che conduttrice di eventi e uffici stampa. Laureata in Lettere. Ho mosso i primi passi in radio e vi sono rimasta per 14 anni e mezzo. Per cinque anni Ufficio Stampa del Comune di Latina. Ho attraversato tutti i mezzi di comunicazione: radio, tv, cartaceo, on line (ci vorrebbe troppo spazio per elencare tutte le testate!). Sono una lettrice accanita e scrivo per passione racconti gialli e noir. Perché News-24.it? E’ fresco, veloce e non ci sono fake-news.