Cosa manca ai beni storici recuperati da Reset per essere riaperti al pubblico? Giuseppe Pera: “L’attenzione va rivolta ai livornesi”

Due giorni fa siglato l'accordo con la Congregazione Olandese Alemanna che permetterà la prima visita guidata il 22 maggio

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LIVORNO – “Regaliamo il primo dei tanti cimiteri storici di Livorno finalmente recuperato ai cittadini”. È soddisfatto Giuseppe Pera di Reset dopo la firma di due giorni fa del protocollo che permetterà l’apertura del cimitero olandese di via Mastacchi il prossimo 22 maggio dalle 9 alle 12 e 30 per la prima visita guidata dopo il lavoro eseguito per il recupero insieme ai volontari dell’associazione e agli studenti dell’alternanza scuola lavoro degli istituti superiori livornesi. Il patto è stato siglato in sinergia con la Congregazione Livornese Olandese Alemanna.

Restauro e recupero dei beni storici e architettonici di Livorno, dopo le Terme del Corallo e villa Rodocanacchi per Reset un altro tassello importante e per i cimiteri livornesi potrebbe essere solo l’inizio della riscoperta e della creazione di un percorso: “Ci sono anche due cimiteri inglesi da riaprire e quello ebraico che è un vero e proprio gioiello ma a Livorno è quasi tutto abbandonato. Come mai per settant’anni non si è fatto niente e si è dovuto aspettare Reset? Il nostro lavoro è l’1 per cento di quello che si deve fare, il resto spetta alla politica”. Giuseppe Pera è iscritto alla lista Prospettiva Livorno per le prossime amministrative, il suo lavoro come presidente di Reset è andato ben oltre il volontariato, adesso serve un passo ulteriore per riaprire definitivamente i beni recuperati, al di là delle visite guidate. Quando e come succederà? “L’attenzione va rivolta prima di tutto ai livornesi, che devono crescere a livello culturale. In questa città siamo abituati a pensare solo a che tipo di infradito mettere da maggio a settembre per andare al mare e da settembre a maggio aspettiamo solo di arrivare all’estate. Le Terme del Corallo, villa Maurogordato e Rodocanacchi, ora il cimitero olandese, ma i beni da recuperare sono tantissimi. Il Cisternino in via Pian di Rota è abbandonato, poi c’è Porta San Marco e lo scandalo della stazione Leopolda che è l’unica delle tre in Toscana ad essere abbandonata. Mentre a Pisa e Firenze ci fanno i soldi qui a Livorno si deve avere paura anche ad entrarci, come si aveva paura qualche anno fa a entrare alle Terme. È tutto occupato abusivamente. Ma potrei ricordare un altro esempio, i duemila metri quadrati di sotterranei sotto via Borra in Venezia che grazie al lavoro di Reset furono protagonisti di una mostra immersiva durante un passato Effetto Venezia e poi sono stati nuovamente abbandonati”. Nel frattempo i lavori alle Terme del Corallo vanno avanti, possiamo stare sicuri che gli Uffizi a Mare si faranno anche dopo il cambio del direttore dei musei fiorentini? “Un’opera se deve essere fatta verrà fatta. Noi abbiamo fatto poco e adesso non possiamo più entrare nella struttura. Per fare gli Uffizi a Mare bisogna recuperare tutto il corpo centrale delle Terme. Sarà un passo avanti storico e bisogna dire che gli esponenti dell’amministrazione che l’hanno permesso sono stati illuminati. Per terminare il progetto dobbiamo appropriarci dei fondi della Regione per demolire il cavalcaferrovia e terminare i lavori, il tutto richiederà molti milioni di euro”.


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Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.