Enrico Letta Segretario: il Pd al centro e la fine della subalternità al grillismo.

78
Foto Roberto Monaldo / LaPresse22-02-2014 RomaPoliticaPalazzo Chigi - Insediamento del Presidente del Consiglio Matteo RenziNella foto Enrico Letta, Matteo RenziPhoto Roberto Monaldo / LaPresse22-02-2014 Rome (Italy)Chigi palace - Ceremony for the new Prime Minister Matteo RenziIn the photo Enrico Letta, Matteo Renzi

LATINA- C’ha messo sette anni, Enrico Letta, a riprendersi la scena. Al termine della sua esperienza di Governo, naufragata dall’appetito renziano, Enrico – serenissimo – il tempo di una cupissima campanella e volò a Paris. Direttore della scuola di Sciences Po.

La fine del renzismo, il Conte primo e secondo, Zingaretti lascia la Segreteria spiattellando urbi et orbi la “vergogna” per un Pd affamato di poltrone e lacerato dalle correnti. La notte più buia per quel Partito Democratico di cui Letta Jr, assieme a Veltroni, fu tra i fondatori. Mattarella chiama a raccolta i partiti, nell’interesse della Repubblica, attorno alla figura di Mario Draghi. Occorre vaccinare l’Italia e scrivere un piano decente per il Recovery Plan. Si dice che l’ex numero uno della Bce abbia preso l’iniziativa di chiamare Letta: il mio Governo ha necessità di un Pd forte, unito e coeso. Tant’è che Enrico ha lasciato in fretta e furia Parigi e s’è scattato un selfie nell’ascensore del Nazareno, sede romana e nazionale del Pd. Proprio da quello stesso luogo, sette anni prima, partì il siluro renziano contro l’esecutivo da lui presieduto.

Ha parlato ieri in Assemblea, Letta. E’ stato votato Segretario sulla base di una relazione programmatica ambiziosa, radicale e concreta. L’esatto opposto della nebulosa zingarettinana che, per due anni, ha reso il Partito Democratico tutto e niente. Una linea politica completamente appaltata a Goffredo Bettini: o Conte o morte. Il Professore di Volturara Appula e, dunque, i grillini divengono improvvisamente il sol dell’avvenire, pienamente inseriti dentro la tradizione del riformismo italiano.

Letta segna una doverosa discontinuità: al centro il Pd con una identità chiara e definita ed aperto al dialogo con tutto il fronte progressista: da Azione di Carlo Calenda a Sinistra Italiana di Fratoianni. Senza escludere quel che resta di Matteo Renzi e, naturalmente, un Movimento 5 Stelle rinnovato dalla leadership di Giuseppe Conte.

Il tutto, però, senza consegnare su un vassoio d’argento la guida di una futura coalizione, alternativa alla destra, ad un partito populista guidato da un signore che ha ratificato i decreti sicurezza di Salvini.

Un nuovo Ulivo, insomma. Non è un caso che ieri, nel corso del suo intervento, Letta abbia citato Prodi ed il suo maestro Andreatta.

Al Nazareno torna un Segretario estraneo alla “ditta” degli ex Pci. L’inversione di marcia, assai positiva per chi scrive, è una bella notizia per la politica italiana.

 


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteAlatri, ultimati i lavori di completamento del nuovo parcheggio di San Francesco
Articolo successivoGestione della TAC e criticità del Fiorini. Fratelli d’Italia annuncia interrogazione in Regione Lazio.
Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.