Esuberi alla Geberit di Gaeta: accordo di massima per 50 lavoratori, altri 35 giovani dipendenti già liquidati

196

GAETA – Il 18 marzo scorso l’azienda Geberit Ceramica, impresa fondamentale nell’economia del lavoro del sud laziale, ha comunicato di voler procedere nella risoluzione contrattuale di ben 50 dipendenti – tutti operai.

“Trattandosi di esuberi di carattere strutturale – afferma il comunicato dell’azienda – non è possibile il ricorso a strumenti sociali alternativi, quali ad esempio la Cassa Integrazione Guadagni, né per esigenze tecniche organizzative/produttive è ipotizzabile il ricorso a Contratti di Solidarietà e/o forme generalizzate di riduzioni dell’orario di lavoro”.

All’informativa dell’azienda è seguita una riunione, lo scorso lunedì 25 marzo, presso la sede di Latina di Unindustria, a cui hanno preso parte le organizzazioni sindacali e i rappresentati della multinazionale. Si è giunti, come appreso subito dopo, ad un accordo di massima; è stato previsto un accompagnamento per l’uscita volontaria di 25 lavoratori, che saranno tutelati per 2 anni dalla procedura Naspi e per altri 2 dal versamento dello stipendio al 100%. Per altri 15 dipendenti, sarà necessario un cambio di mansione, sempre su base volontaria: non più addetti ai reparti operativi di produzione ma alle pulizie dei macchinari. Una misura, seppure risolutiva in termini di sopravvivenza lavorativa, che comporterà comunque la sostituzione di 15 lavoratori (non interni alla Geberit ma a ditte esterne) con i 15 (già interni alla Geberit) che su base volontaria andranno ad occupare questi posti.

Inoltre, rimane poco chiara la posizione dell’azienda circa lo scioglimento dei contratti di somministrazione (ex contratti interinali) a tempo indeterminato applicati a giovani operai, tutti al di sotto dei 35 anni. Senza preavviso, senza spiegazione e senza che venga aperta una vertenza, sono stati liquidati dall’azienda in virtù della posizione di forza che questa tipologia di contratto affida all’azienda: una volta che il datore di lavoro decide di cancellare la missione, l’agenzia di somministrazione è tenuta esclusivamente a corrispondere un indennizzo per qualche mese, prima di poter sciogliere definitivamente il contratto. Ne deriva che, nel 2024, già 35 lavoratori, neo-assunti negli ultimi anni e tutti giovani, abbiano ricevuto questo trattamento; di fatto licenziati.

“La politica deve aprire un dibattito sulle criticità occupazionali dell’intero comprensorio; le recenti vicende alla Geberit Ceramica – spiega il Consigliere Luca Magliozzi – sono esemplificative di un territorio che continua ad impoverirsi ed a offrire sempre meno opportunità, soprattutto alle nuove generazioni. 35 operai hanno subito un trattamento da invisibili ed è preoccupante che non se ne sia neanche parlato”.

Intanto, il 2 aprile, i delegati sindacali incontreranno i 50 lavoratori interessati dalle procedure avviate dalla Geberit Ceramica il 18 marzo, per comunicare quanto definito nell’incontro con le parti aziendali lo scorso lunedì – nell’augurio che i pareri dei lavoratori, diretti interessati delle misure, rimarranno centrali.

 

 


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteProvvedimenti contro l’erosione della costa, due progetti per il ripascimento
Articolo successivoLatina Capitale della Cultura 2026, Stabellini (Fare Latina): «Dall’opposizione solo critiche sterili»
Classe 1997, laureato in lettere presso università tedesche, tra Monaco di Baviera e Bonn. In Italia persegue la strada del giornalismo e della regia, collaborando con magazine online e occupandosi di reportage e cortometraggi