condizioni disumane

TERRACINA- I fatti avvennero nel maggio del 2020, quando i Tombolillo, imprenditori agricoli di Terracina, vennero accusati di un brutale pertaggio ai danni di un bracciante indiano.A distanza di un anno i due sono stati rinviati a giudizio per aver picchiato con calci e pugni e gettato in un canale un loro dipendente che aveva chiesto una mascherina.

Nella richiesta di rinvio a giudizio, firmata dal PM, Claudio De Lazzaro, disposta dal Gip Pier Paolo Bortone, si legge che “padre e figlio hanno provocato al lavoratore lesioni personali consistite in una frattura scomposta dell’ulna sinistra e trauma cranico senza perdita di coscienza.” Con l’ulteriore aggravante di aver agito con una finalità di discrimanazione .

Gli imprenditori si sono difesi affermando che “si era presentato all’interno dell’azienda un giovane extracomunitario,che era stato da poco licenziato,sotto l’effetto di stupefacenti e con atteggiamento minaccioso avrebbe preteso 50 euro per fine lavoro. E Fabrizio e Daniele lo avrebbero fatto andare via”

Il parlamentare Europeo Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia aveva detto ” Di questo caso hanno parlato TV e giornali,commentatori politicanti. I professionisti dell’agromafia, come li chiamerebbe Sciascia. C’è stato persino un ministro che ha giustificato la sanatoria di centinaia di migliaia di immigrati irregolari,citando proprio questo caso su Terracina, rivelatosi al momento falso”

Ma, a distanza di un anno, è iniziato il processo che stabilirà la reale versione dei fatti.

Il dibattimento riprenderà il 19 ottobre.


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