Che la gente non vedesse l’ora di passeggiare nel “bello” dei giardini di Ninfa si era capito fin da subito, tanto che Tommaso Agnoni, presidente della Fondazione Roffredo Caetani, il giorno della riapertura così aveva scritto su Fb: “Stamattina presto già all’ora dell’apertura ci avete travolto con la voglia di esserci…… grazie”.

Lo stare chiusi in casa per parecchi giorni ha sollecitato quindi la scoperta o la riscoperta di luoghi magnifici come solo questi nostri giardini possono essere.

C’è chi lo ha scoperto per la prima volta, pur vivendo non troppo lontano dal luogo. Roberta Sorace, romana e funzionaria alla Ricerca del Miur, è proprio una di queste. La domenica mattina in fila ha atteso il suo momento per entrare. E da lì la sua magica scoperta, che ha poi trasportato e condiviso sui social con foto e relativi complimenti per la perfetta organizzazione.

Ma insieme a Roberta tanti i visitatori. I dati parlano chiaro: lo scorso fine settimana sono entrate nel giardino più bello del mondo, ben oltre 4mila persone.

Ma a quanto pare ci sono anche tante prenotazioni per le prossime aperture e questo conferma secondo la Fondazione che “Ninfa continua ad essere uno dei luoghi più amati da chi desidera immergersi nel sogno fatto di storia e natura che ci ha lasciato in eredità la famiglia Caetani”.

“L’enorme impegno della Fondazione Roffredo Caetani è stato ripagato dai visitatori che sono accorsi numerosi – conferma il presidente Tommaso Agnoni – e soprattutto dai complimenti che riceviamo personalmente e attraverso i nostri canali social. E’ stato un fine settimana straordinario e le persone hanno mostrato grande disponibilità supportando la nostra organizzazione e apprezzandola soprattutto per la possibilità di passeggiare nel giardino consultando le guide digitali che abbiamo fornito all’atto della prenotazione e rivolgendosi al nostro personale per chiedere chiarimenti, fare domande o soddisfare eventuali curiosità sulla storia e gli aspetti botanici. I numeri enormi ci hanno costretto a uno sforzo importante ma il personale di sicurezza anche all’esterno dell’area, nel parcheggio, davanti alla biglietteria, nello shop e nel punto ristoro, è stato all’altezza della sfida. Le prenotazioni proseguono in maniera spedita e i numeri confermano, semmai ce ne fosse bisogno, il desiderio degli amanti di Ninfa di godersi il Giardino soprattutto dopo il periodo di lockdown e soprattutto in un anno, il 2020, che per noi è e resta speciale: il Giardino di Ninfa compie cento anni e i festeggiamenti andranno avanti con iniziative e progetti che sveleremo nei prossimi giorni”.

La Fondazione si dichiara molto soddisfatta per l’organizzazione messa in campo in questo periodo di distanziamento sociale, che ha consentito ai visitatori di godersi il giardino in piena sicurezza e soprattutto senza rinunciare a nulla della bellezza straordinaria del luogo.

Per le prenotazioni per il Giardino di Ninfa, che sarà aperto tutti i prossimi fine settimana e nei giorni festivi fino al 1 novembre, è sempre necessario andare sul sito www.giardinodininfa.eu mentre per info aggiornate è a disposizione il sito della Fondazione Roffredo Caetani www.frcaetani.it oltre ai canali social del Giardino di Ninfa: Facebook, Instagram e Twitter.


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Giornalista, scrittrice e blogger, con parecchi anni di giornalismo alle spalle. Ho iniziato a Latina Oggi, giornale appena nato e poi al Messaggero. Quindi a Roma per più di 20 anni, negli uffici stampa dei Ministri dell'Economia e Finanze e dell'Istruzione, Università e Ricerca. Qui ho diretto la redazione scientifica di Researchitaly, portale della Ricerca Internazionale. Un'esperienza unica quella di Roma, che mi ha portato a vincere importanti premi di giornalismo, come cronista, come miglior addetto stampa nella Pubblica Amministrazione e come scrittrice. L' ultimo è il premio Camilla. Mi occupo di Pari opportunità praticamente da sempre. Ho scritto libri e realizzato interviste a donne e uomini importanti. Fiera di averne fatte tre alla professoressa Rita Levi Montalcini ( compresa l'ultima concessami prima di morire), e poi a Margherita Hack, Umberto Veronesi e tanti altri, scienziati, politici, ministri, etc. Ora eccomi qui, a occuparmi di nuovo della mia città.