LATINA – Dallo strappo alla pezza in 15 giorni. “Vogliamo realizzare un campo che possa fare da “casa” a tutti quelli che non vogliono che Latina sprofondi di nuovo nel passato. La prospettiva che le forze politiche e i politici che hanno governato negli ultimi 20 anni possano approfittare della autoreferenzialità che genera frammentazione – e quindi debolezza – è una reale possibilità che dobbiamo assolutamente scongiurare.” Campagna (lbc vicina al pd), Ciolfi (Lbc simpatizzante Cinquestelle), Zuliani (PD) e Celina Mattei (Lbc e coordinatrice Italia Viva(cchia né a prescindere con Coletta né per forza contro), hanno reso pubbliche queste parole all’inizio di giugno con il chiaro intento di dare il la ad una coalizione che andasse oltre lbc, non blindando la ricandidatura del sindaco, tanto che Giri, il segretario di lbc, ha dovuto dichiarare che si sarebbe seduto ad un tavolo con altri senza discutere leadership e metodo di governo, mentre la Zuliani ha subito sottolineato l’esigenza di svolgere le primarie.
Non passano nemmeno due settimane, le ennesime dimissioni di un assessore generano un terremoto, a cui il sindaco cerca di tamponare in pochi secondi scegliendo da solo, in barba ad ogni dialogo o consultazione di altre forze, un nuovo membro della giunta con deleghe caldissime in questo momento: ambiente e mobilità. E Coletta chi nomina? Il capogruppo di lbc Bellini, una scelta che non mette in discussione proprio nulla di quanto portato avanti sino ad oggi, comprese le politiche del dimissionario Lessio. E chi diventa capogruppo? Valeria Campagna che, dopo 15 giorni, appena preso il posto di Bellini, evidentemente pensando che gli avversari non possano più approfittare della autoreferenzialità che genera frammentazione, si affretta a fare dichiarazioni per cercare di blindare la ricandidatura di Coletta che i potenziali alleati del campo largo vedono come la premessa migliore per la sconfitta. Questa sembra davvero essere la brutta copia della vecchia politica. Peccato.
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