LIVORNO – Ecco il libro dedicato all’architetto autore del Gazebo della Terrazza Mascagni, degli Spedali Riuniti, della sede de Il Telegrafo oggi Il Tirreno, della sede Casalp, delle “colonie” al Calambrone e a Marina di Pisa e di buona parte dei quartieri popolari zona Stazione. Un’impronta, quella dell’architettura moderna e contemporanea livornese, ancora da decifrare e analizzare: “Ghino Venturi, l’esperienza livornese tra modernità e tradizione” è il volume scritto dalla giovane Tamara Pelliccia studiosa e autrice anche di una tesi di laurea sull’architetto Venturi nato a Pisa nel 1884 e attivo soprattutto a Livorno e a Roma dagli anni 30 al dopoguerra.
Insieme all’architetto di regime fascista Marcello Piacentini ha definito lo stile architettonico littorio e nel dopoguerra ha tracciato le linee delle esperienze eclettiche che si rifanno al Palazzo Grande di Luigi Vagnetti, ribattezzato e meglio conosciuto come “Nobile Interrompimento” e agli edifici della ricostruzione dell’antico centro storico livornese distrutto tragicamente dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Uno sguardo alla “neo” urbanistica livornese contemporanea e moderna, alla prese tra le necessità abitative e di “regime”, a cavallo tra dittatura fascista e ricostruzione post bellica. Alla presentazione di questo pomeriggio presso il Grand Hotel Palazzo, presente l’assessora al bilancio del comune di Livorno Viola Ferroni. Il volume è edito dalla casa editrice MediaPrint e l’evento è stato realizzato in collaborazione con l’Università di Pisa e la So.Crem Livorno.
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