Ghino Venturi, l’architetto del Gazebo e dell’Ospedale

Presentazione del libro ieri pomeriggio al Grand Hotel Palazzo

79

LIVORNO – Ecco il libro dedicato all’architetto autore del Gazebo della Terrazza Mascagni, degli Spedali Riuniti, della sede de Il Telegrafo oggi Il Tirreno, della sede Casalp, delle “colonie” al Calambrone e a Marina di Pisa e di buona parte dei quartieri popolari zona Stazione. Un’impronta, quella dell’architettura moderna e contemporanea livornese, ancora da decifrare e analizzare: “Ghino Venturi, l’esperienza livornese tra modernità e tradizione” è il volume scritto dalla giovane Tamara Pelliccia studiosa e autrice anche di una tesi di laurea sull’architetto Venturi nato a Pisa nel 1884 e attivo soprattutto a Livorno e a Roma dagli anni 30 al dopoguerra.

Insieme all’architetto di regime fascista Marcello Piacentini ha definito lo stile architettonico littorio e nel dopoguerra ha tracciato le linee delle esperienze eclettiche che si rifanno al Palazzo Grande di Luigi Vagnetti, ribattezzato e meglio conosciuto come “Nobile Interrompimento” e agli edifici della ricostruzione dell’antico centro storico livornese distrutto tragicamente dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Uno sguardo alla “neo” urbanistica livornese contemporanea e moderna, alla prese tra le necessità abitative e di “regime”, a cavallo tra dittatura fascista e ricostruzione post bellica. Alla presentazione di questo pomeriggio presso il Grand Hotel Palazzo, presente l’assessora al bilancio del comune di Livorno Viola Ferroni. Il volume è edito dalla casa editrice MediaPrint e l’evento è stato realizzato in collaborazione con l’Università di Pisa e la So.Crem Livorno.


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedente800 dipendenti Icot ancora senza stipendio. Lunedi nuovo incontro ASL- Direzione Icot
Articolo successivoCentro Lilith baluardo contro la violenza di genere, ma l’amministrazione boccia finanziamento da 50 mila di LBC
Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.