Il soffio del vento: Dissenso

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Dissenso

I filosofi “negoziatori” svuotano la società da ogni forma di dissenso, hanno risposte per tutto e non si fanno più domande fondamentali sul bene comune.                                     Donatella Di Cesare

Il dissenso è una mancanza di accordo e di assenso da parte di un soggetto interessato ad una azione, a una proposta, a un risultato; è una manifestazione di divergenza di opinioni e di pareri, di giudizi e di idee, di sentimenti e di interessi. Sinonimi del dissenso sono: discordanza, disapprovazione, opposizione, disaccordo,  discrepanza di pensare in maniera differente da altri. Il termine dissenso, che ha un significato molto ampio e talora dai contorni indefiniti, non si può confondere con disobbedienza civile, protesta o opposizione o ancora violenza.

Spesso “manifestare il proprio dissenso” è una espressione di critica radicale, serrata e vivace nei confronti di una formazione politica o di una istituzione di cui però non si rifiutano le istanze di fondo. Dissenso talvolta può anche manifestarsi e risolversi in una decisa opposizione nei riguardi di regimi politici e di partiti, di istituzioni e di organizzazioni sociali, politiche o religiose per profonde divergenze di posizioni teoriche o ideologiche, di direttive, di linee d’azione sia in generale sia riguardo a problemi particolari. Ha scritto il politico e filosofo Mahatma Gandhi che «l’onesto disaccordo è spesso un buon segno di progresso».

Il dissenso, comunque, è un importante ingrediente della democrazia, perché garantisce a gruppi, movimenti e singole persone (scrittori, artisti, scienziati…) la libertà di esprimere e manifestare la loro volontà, il loro pensiero. In ogni epoca storica tante sono state le personalità di rilievo che hanno espresso in vari campi (intellettuale, politico, religioso, scientifico…) il loro dissenso. È doveroso ricordare, per citarne solo alcuni, i nomi di Socrate, Giordano Bruno, Keplero, Galileo Galilei, e in tempo più recenti Martin Luther King, don Lorenzo Milani che hanno pagato con la discriminazione, la persecuzione, la prigione e la morte il loro legittimo dissenso.

Sosteneva la rivoluzionaria e teorica del socialismo, polacca naturalizzata tedesca, Rosa Luxemburg che «la libertà è sempre la libertà di dissentire». La pratica del dissenso, palestra di democrazia, è un valore da difendere in ogni momento e in ogni luogo, perché per secoli e in ogni epoca si è cercato di soffocare e di eliminare.


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