Il soffio del vento: Dittatura

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Dittatura

Quando un popolo è indifferente, allora sorgono le dittature e l’umanità diventa un gregge solo, appena una turba senza volto. David Maria Turoldo

 La dittatura è una forma di governo autoritario caratterizzata dal concentramento di tutti i poteri nelle mani di un’unica persona. Dittatore è colui che esercita di solito  un potere con la massima autorità e senza alcun controllo che non siano la sua volontà e le sue convinzioni. Dal punto di vista politico la dittatura è un governo nato in seguito a un colpo di stato contrassegnato dall’assunzione dei pieni poteri da parte di un individuo o di un ristretto numero di persone.                                                                                                                                                 Dal punto di vista storico la dittatura è stata una magistratura straordinaria prevista dalla costituzione della repubblica romana per le situazioni di grave emergenza sociale e consistente nell’attribuire, per non oltre sei mesi, i pieni poteri civili e militari a una sola persona (il dictator) perché potesse provvedere alla salvezza dello Stato. In senso moderno le dittature sono forme di governo totalitario, scaturite dalla degenerazione di gestione dello Stato. Il potere politico, conquistato mediante la sovversione esterna o anche interna con l’appoggio delle masse popolari, è esercitato per lo più in modo tirannico e  liberticida                                                                                                                    La dittatura nel periodo della rivoluzione francese è stata esercitata da Robespierre; nell’Ottocento è stata teorizzata da Karl Marx come forma, transitoria dal capitalismo al comunismo, determinata dal proletariato, per giungere all’instaurazione di una società senza classi.

Nel secolo scorso diverse sono state le dittature nel mondo come quella fascista (1922-1943 in Italia), nazista (1933-1945 in Germania), comunista (dall’ascesa al potere di Stalin nel 1926 al crollo del regime nel 1989) e cinese (dalla fondazione della Repubblica popolare cinese,  1949, con Mao Zedong fino ad oggi), i cui elementi essenziali sono stati la negazione della libertà e del sistema democratico (con la soppressione dei partiti e l’esautoramento del parlamento), l’abolizione delle garanzie giuridiche, un ferreo controllo sociale, la repressione di qualsiasi manifestazione di opposizione.                                                                                                                                                 Le forme dispotiche e totalitarie del Novecento hanno realizzato un dominio sulle popolazioni, un controllo non solo delle loro azioni, ma anche del modo di pensare e di tutti gli aspetti della vita privata, familiare, sociale, professionale e persino del tempo libero degli individui. Il fine dichiarato dei regimi totalitari è lo Stato come valore assoluto e lo storico britannico Lord Acton sosteneva che: «con il potere assoluto anche a un asino risulta facile governare».

Rispetto a ogni forma di dittatura, il compianto Presidente della Repubblica, Sandro Pertini affermava: «Alla più perfetta delle dittature preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie».

 

 

 

 

 

 

 

 


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