IL viaggio del Milite Ignoto compie 1 Secolo

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Sono trascorsi 100 anni dall’arrivo alla stazione Roma Termini del treno su cui era stata posta la salma del Milite Ignoto. Un viaggio che Fondazione FS Italiane ha consentito di rivivere grazie all’allestimento del Treno della Memoria, organizzato dal Ministero della Difesa in collaborazione con il Gruppo FS Italiane, che ha ripercorso le principali tappe compiute dal convoglio di un secolo fa. Partito lo scorso 29 ottobre dai binari di Cervignano Aquileia, è giunto a Roma Termini, dove è stato accolto dall’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Luigi Ferraris, e dai Ministri della Difesa, Lorenzo Guerini, per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, e della Cultura, Dario Franceschini.  Quello per l’unità nazionale, ha dichiarato l’AD Ferraris nel corso della cerimonia di commemorazione a Roma Termini, «fu un impegno straordinario di uomini e mezzi ed è per questo che la commemorazione e il riproporre cento anni dopo il viaggio del Milite Ignoto non è solo un atto di estrema potenza evocativa ma un modo di ribadire come Ferrovie dello Stato e la storia d’Italia vanno fianco a fianco». Uno degli obiettivi delle Ferrovie dello Stato Italiane, ha ricordato infatti Ferraris, «è stato sempre quello della riconversione dei territori e della ricomposizione dei legami dell’identità. L’unità d’Italia divenne reale man mano che il Paese reale veniva collegato. Da quando l’Italia è unita le ferrovie hanno ricoperto sempre un ruolo attivo nelle grandi disgrazie e nei momenti di unità nazionali. Il treno nel suo transito unì tutto il Paese».

Il viaggio del Milite Ignoto da Aquileia alla Capitale rappresentò una delle esigue manifestazioni collettive, se si lancia uno sguardo alla storia del nostro Paese, a cui gli italiani presero parte sotto la stessa bandiera, sentendosi un popolo unico e unito. Quel tipo di manifestazioni che in tempi più recenti abbiamo visto come segno di gioia per i trionfi sportivi o come rappresentazione di solidarietà nei momenti difficili della pandemia. In quell’occasione fu invece il dolore a unire gli italiani, provato per la ferita ancora aperta causata dalla perdita di migliaia di uomini morti al fronte durante la Grande Guerra.

«Il treno lasciava una scia di profumi – scrisse il Corriere della Sera nella cronaca del 30 ottobre 1921 – i 17 vagoni erano carichi di cento e cento corone offerte dai comuni e dai sodalizi. Aeroplani militari fendevano l’aria annunziando alle popolazioni, in attesa da ore, l’arrivo del convoglio. Dove il treno passava rapido, gruppi fermi ai passaggi a livello salutavano agitando i fazzoletti. Pareva che salutassero un essere caro tanto atteso».

IL TRENO RIEVOCATIVO DI FONDAZIONE FS ITALIANE

Una locomotiva a vapore Gr. 740, bagagliaio 1926, Carro K, due carrozze “Centoporte”, una carrozza “Centoporte a salone”, un carro “Carnera”, carrozza prima classe “Az 10.000”, carrozza “Grillo”, una carrozza cuccette tipo “1957 T” e locomotiva diesel. Sono questi i materiali del treno storico allestito da Fondazione FS Italiane che ha ripercorso le più importanti tappe (non tutte per motivi di sicurezza) compiute dal convoglio di un secolo fa, ospitando a bordo una mostra commemorativa.

Lo scorso 29 ottobre è partito dal primo binario della stazione di Cervignano Aquileia e dopo aver transitato al binario 2 della stazione di Gorizia ha compiuto due soste intermedie, a Udine e a Treviso, prima di arrivare a Venezia Santa Lucia. Sabato 30, alle 4:41 è giunto a Bologna Centrale, dove è rimasto fino alle 23:30. Dal binario 6 ovest, si è rimesso poi in moto verso Firenze Santa Maria Novella, percorrendo l’ottocentesca ferrovia Porrettana. Domenica 31 è rimasto fino alle 21 nella stazione fiorentina, per poi ripartire alle 23:50 alla volta di Arezzo, dove è rimasto fino alle 22:30 di ieri. In serata il viaggio verso Roma, transitando al binario 2 della stazione di Terontola.


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