Leggo. Articoli che attribuiscono la definizione di “ intellettuale “ , oggi ad uno, oggi ad altro personaggio che si affaccia sul palcoscenico della vita.
Non giudico, chi legge i miei interventi lo sa bene, analizzo. In questo aiutato da una citazione pasoliniana estrapolata da un articolo uscito su masterx.iulm.it che cito:
“«Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che si sa o che si tace, che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero e coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero».
Gli intellettuali, quelli con la “I” maiuscola nel tempo non sono stati moltissimi, ma certamente importanti, questo si. Da: Zola, Maldonado, Diogene di Sinope, da Sartre a Pasolini dunque.
Nel pieno rispetto, ribadisco non giudico, un corretto uso della parola nel linguaggio italico, ridarebbe lustro ed importanza al significato ed all’uso della parola “intellettuale”, definito nel vocabolario della lingua italiana ” Treccani” come “aggettivo e sostantivo”
TV, Radio, Stampa, Web, Influencer, Politici?
Se tutto ciò possa servire e bastare per definire gli intellettuali oggi….
Dunque, anche io, che mi chiamo “ nessuno “ , e che sono l’ultimo nella massa delle persone qualsiasi, allora anche io, scusate, sono un “ Intellettuale “, virgolettato e con la “I” maiuscola.
Buone vacanze a tutte e a tutti, grazie.
Marco Isone.
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