Li chiamano assembramenti virtuali. E quindi non nocivi date le distanze. Anzi, più distanti di così…. Assembramenti che dati i tempi sono aumentati vertiginosamente soprattutto per i giochi delle carte. Del bridge in primis, tanto che la piattaforma online che si chiama Bbo (Bridge Base Online) e che organizza tornei in tutto il mondo è satura. Ogni giorno vi si collegano oltre 65mila persone e si comincia a temere per la sua tenuta. D’altronde giocare è facile e alla portata di tutti. Basta un account e puoi giocare… con i giocatori della lontana Islanda, degli Stati Uniti, dei paesi Baltici…dappertutto insomma. Certo sarà pure diverso dal contatto diretto del circolo. Ma tant’è.

Per ricreare però, in questo clima sospeso, chissà fino a quando, la vecchia condizione e far giocare tra loro i giocatori che già si conoscono, alcuni soci delle associazioni di Latina, hanno dato vita a un gruppo virtuale…più ampio e allargato: la BBO Agro Pontino, che raggruppa soci dei due circoli di Latina. La Associazione Bridge Latina, la Latina Progetto Bridge, la Bridge Hotel lido Garda di Anzio-Nettuno e in più giocatori di Velletri, Gaeta, Terracina, Priverno, Frosinone, Roma e su…su fino al Galles.

L’idea

“Tutto è nato in maniera semplice e spontanea”, spiega Letizia Lombardi della Lpb.“ Con alcuni avevamo iniziato a organizzare dei piccoli tornei serali. Spesso però dovevamo rincorrere le persone per giocare. Allora ci è venuto in mente di creare una chat e invitare le persone delle due associazioni. E’ stato un successo. E anche l’occasione per riavvicinare vecchi amici/nemici che non giocavano insieme da una vita. Non l’avremmo mai pensato che potesse accadere”.

Avete avuto difficoltà ad organizzare questi incontri?

“Poche difficoltà. Anzi pochissime, ammette Fabio Manciocchi dell’Abl. C’è stata solo tanta voglia di creare qualcosa per rimanere insieme nonostante le distanze forzate. E quale migliore occasione che farlo per un gioco?” Un gioco, sottolinea con forza Fabio. “Nella nostra lista ci sono adesso tantissime persone. Ma altre ne stanno arrivando. Quando metti insieme tutte questi giocatori devi cercare di far incontrare caratteri diversi. Le contestazioni ci sono. E’ sufficiente però mettere pochi paletti ben chiari. Anzi ne basta uno: si gioca per puro divertimento. Qualcuno lo ha capito, qualche altro no, ma ci sta”.

La gestione del gioco on line è facile o difficile?

“Giocare on line è più facile, spiega Luigi Marcucci, perchè non ci sono di mezzo le spese, la federazione, l’organizzazione di spazi fisici e oggetti vari. E’ tutto più semplice. Basta solo ordinare una lista e creare il torneo. Gestire un’associazione invece è molto più complesso e faticoso. Qui la gente vuole solo giocare. Anche se ci sono diverbi e contestazioni, sono limitati a pochi. Fortunatamente”.

La spinta iniziale

La piattaforma Bbo già esisteva, spiega Roberto Cerocchi e se prima veniva usata solo per allenarsi, ora è diventata un punto di riferimento importante: “Noi del nostro gruppo siamo partiti da una chat su whatsapp, spiega. Subito c’è stato un grande coinvolgimento delle associazioni, anche di quelle che prima si facevano la guerra. In fondo condividiamo tutti la stessa passione. All’interno della nostra chat organizziamo tornei a coppie o a squadre. Io per esempio sto curando quello a squadre. Giochi che in genere affascinano molto. Lo scopo principale di questi incontri è cercare di attenuare questo confinamento sociale. Ma anche in questa situazione lo spirito del bridgista, inteso come agonismo, porta comunque a delle vibrazioni che molto spesso si traducono in litigi”.

Roberto è un veterano del gioco. Gioca da 27 anni: “Io stesso, ammette in maniera spontanea e simpatica, in questi anni ho litigato con quasi tutti i bridgisti del mio circolo e di quelli vicini. Ma con tutti ho rifatto pace. Basta gestire il tutto con un po’ di intelligenza, confinando i dissidi nell’ambito sportivo e non personale. Purtroppo però anche in questi tornei a distanza la gente è aggressiva. Vuole vincere e quindi interviene su tutto…sugli abbinamenti, sulle regole etc.etc. Siamo una bella comunità. Forse 150 persone. E al di là di questa competitività che genera tensioni, la cosa più bella che si legge in un quadro più complessivo, è lo smodato amore per questo gioco che cattura terribilmente le persone, che le porta un po’ a litigare e discutere, ma anche a vivere sempre piacevolmente con le carte in mano”.

Litigi e diatribe a parte, la piattaforma offre anche altre opportunità: si può giocare con i robot, con le singole persone, a coppia, gratis oppure a pagamento. O addirittura seguire le lezioni di un campione e arbitro mondiale come Bernardo Biondo. “Di solito, spiega Biondo, partecipo ai tornei di Bbo Italia a pagamento. Oppure organizzo io piccoli tornei, lascio giocare un certo numero di mani e poi al termine tramite una piattaforma, che potrebbe essere skype o altre, con una chiamata unica spiego le mani, chiedendo il perchè di alcuni errori e trovando spunti per regole e nozioni”.

“Il bridge soprattutto in questo periodo per me è un antistress”, mi dice Maria Chiara De Lillo, farmacista. “La sera torno molto stanca dal lavoro e la partita serale mi dà modo di farmi una sana e rilassante risata. Ringrazio per questo Roberto e Fabio perchè ci permettono di sorridere”.

Sorridere…. Stare insieme…Socializzare. La socialità si sa è un bisogno primario dell’essere umano e la tecnologia in questo caso aiuta a superare le distanze fisiche. Aiuta anche, preso da licite e attacchi, ad estraniarti da quanto sta accadendo fuori. Oltre i tasti. Ma solo per un po’. Una volta chiuso il computer, il mondo esterno, quello vero e non più virtuale, quello fatto delle fredde statistiche di questi tempi, è lì, duro e implacabile, a presentarti immancabilmente il suo drammatico conto. Il gioco è finito e i litigi non hanno più senso. Conta quello che non avremo più. Almeno per me.

 


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Giornalista, scrittrice e blogger, con parecchi anni di giornalismo alle spalle. Ho iniziato a Latina Oggi, giornale appena nato e poi al Messaggero. Quindi a Roma per più di 20 anni, negli uffici stampa dei Ministri dell'Economia e Finanze e dell'Istruzione, Università e Ricerca. Qui ho diretto la redazione scientifica di Researchitaly, portale della Ricerca Internazionale. Un'esperienza unica quella di Roma, che mi ha portato a vincere importanti premi di giornalismo, come cronista, come miglior addetto stampa nella Pubblica Amministrazione e come scrittrice. L' ultimo è il premio Camilla. Mi occupo di Pari opportunità praticamente da sempre. Ho scritto libri e realizzato interviste a donne e uomini importanti. Fiera di averne fatte tre alla professoressa Rita Levi Montalcini ( compresa l'ultima concessami prima di morire), e poi a Margherita Hack, Umberto Veronesi e tanti altri, scienziati, politici, ministri, etc. Ora eccomi qui, a occuparmi di nuovo della mia città.