BRINDISI – Il presidente della Camera di Commercio Frosinone Latina, di SiCamera e di Assonautica italiana, Giovanni Acampora, è intervenuto insieme al Delegato all’Economia del Mare dell’Azienda Speciale Informare, Antonello Testa.

La Camera di Commercio di Frosinone Latina oggi a Brindisi per l’appuntamento internazionale “La Blue Economy nella regione Adriatico-ionica: il valore e gli sviluppi del turismo nautico” organizzato dal Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio e dalla Camera di Commercio di Brindisi, in collaborazione con Assonautica Italiana.

Nella sala convegni della Camera di Commercio di Brindisi, dopo l’apertura dei lavori con un ricordo del compianto presidente dell’ente camerale brindisino, Alfredo Malcarne, il presidente di Assonautica Italiana, SiCamera e Camera di Commercio Frosinone Latina, Giovanni Acampora, è intervenuto in video-collegamento portando i suoi saluti. “Appuntamenti come questo sono di fondamentale rilevanza per focalizzare l’attenzione sul valore del turismo nautico e sui suoi possibili sviluppi. Cooperare nel rispetto dell’ambiente e degli obiettivi del Green Deal Europeo – ha commentato Acampora – è la strategia giusta per mettere al centro della nostra economia il Sistema Mare. Come Camera di Commercio ci siamo da sempre impegnati su questi temi. In quest’ottica, abbiamo fortemente voluto il Blue Forum Italia Network, un Summit che guarda già all’edizione 2023 che ha messo insieme i principali attori della Blue Economy, con l’obiettivo di mettere il mare al centro delle politiche del nostro Paese”.

Durante l’appuntamento a Brindisi, la Camera di Commercio ha distribuito ai presenti anche il X Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare presentato ufficialmente proprio al Blue Forum Italia Network, lo scorso giugno a Gaeta. Ad illustrare i dati contenuti nel Rapporto, realizzato dal Centro studi Tagliacarne, per conto dell’Azienda Speciale Informare e della CCIAA Frosinone Latina, Antonello Testa: “L’Italia rappresenta, con i suoi 8.000 km di costa e la sua posizione geografica, il naturale e principale hub dell’Economia del mare nel Mediterraneo. Il rapporto, che rileva la dimensione del tessuto economico e imprenditoriale dell’Economia del Mare è un autorevole punto di riferimento per tutti i principali attori, istituzionali, associativi e imprenditoriali, nazionali ed europei, perché è l’unico che riesca a darci un’idea chiara e completa del valore economico e occupazionale del settore nella sua interezza. Il nostro paese nell’Economia del Mare nel suo complesso produce un valore aggiunto complessivo che raggiunge i 136 miliardi di euro, pari al 9,1% del valore aggiunto prodotto dall’intera economia nazionale. Nell’indotto lavorano oltre 920 mila addetti, con una crescita imprenditoriale nell’ultimo biennio (2019-2021) del +2,8%, con un saldo di +6.106 imprese, in controtendenza rispetto alla contrazione del totale dell’economia (-0,4%). Le imprese dell’Economia del Mare italiane sono 224.667 con un’incidenza sul totale economia del 3,7%. Le imprese giovanili sono 21.064, le imprese femminili sono 49.301”.

Poi Testa ha aggiunto: “In questa edizione del rapporto abbiamo introdotto due novità. La prima riguarda la sostenibilità, abbiamo iniziato a misurare gli impatti degli investimenti Green effettuati dalle imprese sulle performance ambientali. La seconda si riferisce, invece, all’identificazione del perimetro territoriale, con l’adozione del concetto, definito tra l’altro a livello comunitario, delle aree o zone costiere (coastal areas). Questo passaggio è importante soprattutto nella migliore definizione del tema di cui dibattiamo oggi e cioè del turismo costiero, perché in questo modo vengono inclusi nell’analisi anche comuni non prettamente collocati sulla fascia costiera, ma comunque coinvolti nella sua economia, perché confinanti con il mare o anche prossimi allo stesso”.

Ed è proprio l’osservazione e la condivisione dei dati il cuore di una efficace azione di governo pubblico-privata dell’Economia del Mare. Come ci ha indicato l’Europa nella sua comunicazione del 17/05/2021 240 final bisogna fare di più per passare da una crescita blu ad una economia del mare sostenibile. Per questo abbiamo dato vita al Blue Forum Italia Network. Dobbiamo condividere il più possibile ogni azione. Solo attraverso il coinvolgimento di tutti possiamo pensare ad una crescita e ad una vera transizione blu. Per questo, l’auspicio che rivolgo al nuovo Governo e al nuovo Parlamento – ha concluso Antonello Testa – è quello di mettere il mare al centro delle agende politiche del nostro Paese”.


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Laurea triennale in "Scienze della comunicazione e dell'informazione" presso Università degli Studi Roma TRE. Laurea Specialistica in "Media, Comunicazione digitale e Giornalismo" presso Università La Sapienza di Roma. Aspirante giornalista e addetto stampa presso vari enti locali, scrivo di cronaca, politica, società e sport.