Alla C.A.

del Presidente della Repubblica Italiana

On. Sergio Mattarella

del Presidente del Consiglio dei Ministri

Prof. Mario Draghi

del Presidente del Senato

On. Maria Elisabetta Alberti Casellati

del Presidente della Camera

On. Roberto Fico

Egregi Presidenti

Ci sono due cose  che questa pandemia ci ha fatto capire bene: che i sistemi sanitari ed economici di una nazione sono alla base stessa della sua esistenza.
E del suo grado di civiltà, che deve essere misurato anche e soprattutto da quanto questi sistemi riescono a rispondere alle esigenze dei cittadini di quella nazione.
E quindi di questa nazione, la nostra Italia.
Voi tutti state avviando l’Italia ad intraprendere un nuovo corso, una nuova “way of life” che terrà conto di tante cose, dalla transizione ecologica alla giustizia più equa, dalla scuola del futuro  alla conservazione e allo sviluppo del grande patrimonio culturale ed ambientale del nostro magnifico paese.
Possiamo aspettarci il medesimo orgoglio rinnovatore anche per il settore così importante, vitale, essenziale come la sanità nazionale ?
Proprio nell’emergenza  Covid abbiamo constatato che l’attuale ripartizione della sanità con competenze spesso in conflitto tra regioni e stato centrale trasferisce gli effetti di questo conflitto sulle spalle delle persone malate e sui loro cari.
Oltre ad aver evidenziato quello che era già noto a tutti gli italiani: che non è rispettato il dettato costituzionale che vuole tutti i cittadini italiani aventi gli stessi diritti alla salute su tutto il territorio nazionale. Forse avranno gli stessi diritti ma non le stesse opportunità, il che tradotto vuol dire diversi diritti per diversi territori.
E certamente non sarà sfuggito anche a voi tutti che questo rapporto diretto tra politica locale e sanità non ha arrecato benefici ai cittadini in stato di necessità medica e clinica  o almeno non in maniera ampiamente soddisfacente.
Anzi è stato il confine dolente  attraversato da numerosi scandali e commissariamenti, tra buona gestione e cattiva gestione , tra ciò che conviene e quello che non conviene.
Due referendum non hanno colto nel segno ma forse è il momento giusto per formulare la richiesta di riportare la centralità dello stato in materia di sanità.
Questo chiede il popolo e questo è il diritto del popolo italiano.
Pertanto  questa è la nostra  richiesta , da presidente di un sindacato, da persona da sempre impegnata in politica nell’amministrazione locale ma soprattutto da cittadino , da padre, da marito, da fratello, da figlio , da nipote e da persona legata da relazioni  umane  non solo familiari e che sente e conosce bene il bisogno insoddisfatto di buona sanità per tutti.
E’ la richiesta decisa, che tutto il popolo italiano approverà, di rimettere al centro la sanità, la buona sanità per tutti gli italiani e tutti coloro che sono nel nostro paese.
Ovvero la culla della civiltà nella storia dell’umanità.

Cordialità

Il Segretario Nazionale

Giovanni Chiarato


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Classe ’96, laureata in Management dei beni culturali presso l’università di Macerata. La carriera universitaria e lavorativa mi hanno formata nella scrittura online e giornalistica. Appassionata di arte e spettacolo. In continua formazione nel campo del marketing e della comunicazione.