L’angolo delle curiosità artistiche

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L’uomo primitivo trascese la sua condizione di bruto quando offrì la prima ghirlanda alla sua fanciulla. Elevandosi al di sopra dei bisogni naturali primitivi, egli si fece umano. Quando intuì l’uso che si poteva fare dell’inutile, l’uomo fece il suo ingresso nel regno dell’arte.    Kakuzo Okakura  

 Il papa Giulio II nel 1508 chiamò a Roma due giovani artisti: Michelangelo Buonarroti da Firenze di trentasei anni e Raffaello Sanzio da Urbino di venticinque anni. Al primo diede l’incarico di dipingere la volta della Cappella Sistina e al secondo di affrescare le pareti del suo appartamento nei Palazzi Apostolici che il tutto il mondo conosce come le Stanze di Raffaello.

 All’interno della corte papale, durante il periodo del Rinascimento, ci furono tensioni, ostilità e rivalità tra artisti: tra l’architetto Bramante, incaricato dal pontefice Giulio II di progettare la nuova basilica di San Pietro, tra lo scultore Michelangelo Buonarroti e il giovane pittore Raffaello da Urbino.

Le due sculture di Michelangelo Buonarroti, Schiavo morente e Schiavo che si desta, donate dallo stesso artista all’esule fiorentino Filippo Strozzi, sono oggi custodite a Parigi, al celebre museo Louvre.

La Tomba di Giulio II (1542-1545), la grande incompiuta di Michelangelo, si trova a Roma in San Pietro in Vincoli. Questa opera fu definita dallo stesso artista “la tragedia della sepoltura” perché la vicenda di questo capolavoro angustiò la sua vita professionale e lo accompagnò fino agli ultimi anni della sua esistenza terrena.

Leonardo da Vinci per la sua attività artistica, scientifica, tecnica e artigianale è stato il personaggio più importante e rappresentativo del Rinascimento italiano. A Roma era meno noto di Raffaello (le Stanze del papa) e di Michelangelo Buonarroti (la Cappella Sistina). Leonardo, il geniale artista aveva le qualità fondamentali del grande ricercatore: riservatezza, indifferenza verso il successo, diffidenza della notorietà.

Leonardo da Vinci, forse influenzato da Girolamo Savonarola, incontrato a Firenze, e dagli scritti di Pico della Mirandola, negli ultimi anni della sua vita dedicò molti disegni alla fine del mondo, accompagnati da scritti dal sapore profetico.

Il monumento funebre di Ilaria del Carretto (1406-1408) è il capolavoro scolpito da Jacopo della Quercia. La giovane sposa, morta di parto all’età di ventisei anni, è la più bella creatura sortita dalle mani di uno scultore, un vero “inno all’eternità”. Ha scritto il poeta e scultore Massimo Lippi che il corpo di Ilaria «è un fruscio d’acqua corrente, un placido torrente che la tiene nel suo regale manto».

Il Battesimo di Cristo (1445) di Piero della Francesca è una delle opere che lo scrittore britannico Julian Barnes, per la sua passione verso l’arte, ama rivedere ogni qualvolta ha la possibilità di visitare la National Gallery di Londra.


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