L’angolo delle curiosità: Pier Paolo Pasolini

116

É stato un poeta, scrittore, regista, ma anche un intellettuale autentico, un profeta che amava il passato, la tradizione italiana in un modo struggente. (Polan)

Secondo Nicola Piovani Pier Paolo Pasolini è stato «un intellettuale che alzava lo sguardo oltre il perimetro visibile, che guardava la realtà oltre le apparenze, che varcava le colonne d’Ercole del sapere, mettendo in conto anche il rischio del naufragio».

 Per Filippo La Porta Il discorso di Pasolini, in forma di appello o requisitoria, si rivolgeva al cuore di tutti, anche a chi era escluso dal ceto “riflessivo” o intellettuale proprio perché formulato in termini poetici, figurati, affidati alla immediatezza di metafore semplici e potenti».

Per la scrittrice Elsa Morante, amica del poeta, la  diversità di Pasolini  non era nell’essere omosessuale. «La sua vera diversità era la poesia. /É quella l’ultima ragione del loro odio/perché i poeti sono il sale della terra/e loro vogliono la terra insipida».

Per il critico letterario e saggista italiano, collaboratore di vari quotidiani italiani, Alfonso Berardinelli «L’odio, il disprezzo, l’ostilità di cui Pasolini fu oggetto non riguardavano il suo essere poeta, quanto piuttosto l’essere stato un geniale e radicale critico della società».

Il pensiero del poeta e regista Pier Paolo Pasolini non si consuma, e continua a interrogarci. La sua capacità di dirci la verità lo rende attuale, profetico. Il critico d’arte Longhi all’università di Bologna consacrò Caravaggio come il pittore della realtà e Pasolini fu suo allievo. Sentendo parlare di Caravaggio ebbe una sorta di identificazione, sentendosi Caravaggio per tutta la vita.

Durante la sua vita Pier Paolo Pasolini è stato letto e straletto, visto e ascoltato, amato e odiato e mai dimenticato dai suoi contemporanei: Dopo la sua tragica morte è diventato faro e guida della moralità, dell’etica, dei diritti civili e del senso di giustizia da parte di chi lo stimava, lo apprezzava per il valore indiscusso e universale della sua produzione letteraria, giornalistica, cinematografica.

Oggi, a cent’anni dalla nascita, a Pasolini, nonostante che durante la sua vita non avesse mai preso in considerazione il fumetto e la graphic novel, sono dedicate mostre di pittura, disegni e stampe, graphic novel e copertine di fumetti che ricordano la vita e le opere del grande intellettuale friulano.

Nel 1962 Pier Paolo Pasolini ha dedicato il film Mamma Roma a Roberto Longhi, suo professore di storia dell’arte nell’Università “Alma Mater” di Bologna dichiarando di essergli debitore di una «folgorazione figurativa». Durante gli anni della sua formazione ha messo a frutto questa lezione poiché in molti film il poeta regista ha fatto dialogare parole e immagini. Attraverso il cinema Pasolini ha espresso la trasformazione antropologica dell’Italia. E tutto è nato dalle riproduzioni che il giovane studente Pier Paolo Pasolini, non ancora ventenne, ha osservato in un’aula dell’ateneo bolognese.

 

 


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteSan Felice Circeo. “Merry Christmas al Circeo”, il calendario degli eventi natalizi e di fine anno
Articolo successivoMinturno, tenta la truffa del pacco ad un’anziana. Messo in fuga dal nipote